
Clima tranquillo ma di protesta in occasione della visita del presidente del consiglio Matteo Renzi al cantiere del tunnel del Brennero, prima parte del TAV Verona-Monaco, a Mules, dopo l’incontro bilaterale con il cancelliere austriaco Werner Faymann, a Castel Presule, a Bolzano.
Il premier e il cancelliere austriaco, accompagnati dal Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher sono partiti dal campo base di Fortezza, dove vi è stata una manifestazione di protesta pacifica di una trentina di attivisti dei comitati No Tav trentini ed altoatesinichiedendo al rottamatore Renzi di rottmare anche il TAV.
“Dicono che non ci sono soldi per pensioni, scuola, sanità e lavoro ma qui nel Tav buttano più di 66 miliardi di euro” reca una scritta.
Renzi nell’annunciare la visita ha detto che “oggi, oltre a ricordare insieme il centenario della Guerra mondiale, andiamo a visitare una delle opere infrastrutturali più importhttps://www.direttanews.it/wp-admin/post-new.phpanti di Europa per dimostrare che nel ricordo c’è il valore della condivisione ma nel progetto c’è il valore del nostro futuro, un futuro di pace, prosperità e bellezza”.
“Dobbiamo essere costruttori di bellezza in Europa che non può inaridire la sua anima e perdere la ragione del suo esistere” ha ribadito il premier, prendendo spunto da un suo discorso sul tema della bellezza.
Con un comunicato inviato alle redazioni, la deputata del Movimento Cinque Stelle Arianna Spessotto, portavoce alla Camera, ha voluto ricordare che “per vincere le primarie del PD, Renzi si disse contrario al TAV Torino-Lione, un’opera giudicata inutile. Ora invece, lo stesso Renzi, andrà in Trentino per presentare come prioritaria e benefica quest’opera e per rassicurare politici ed industriali sulla disponibilità dei fondi per il finanziamento della ferrovia AV/AC del Brennero”.
“Da anni i comitati, le associazioni e i gruppi di cittadinanza attiva operanti nella Regione chiedono invano l’apertura di un tavolo tecnico che discuta in termini trasparenti e oggettivi, della effettiva utilità collegata alla realizzazione del TAV” ha aggiunto la Spessotto.
Ma oltre alla protesta dei No Tav, come riporta trentotoday, ad attendere Renzi a Castel Presule, vi erano anche i separatisti sudtirolesi, tra i quali il consigliere provinciale della Suedtiroler Freiheit Sven Knoll che ha ribadito la volontà di ottenere un referendum separatista.
Redazione
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