
Il format primarie è ormai divenuto un cavallo di battaglia per il Partito Democratico, tanto che è giunto oggi un appello rivolto al premier Matteo Renzi da suoi fedelissimi che intendono eleggere per consultazione diretta il successore del dimissionario Vasco Errani, ormai ex governatore dell’Emilia Romagna.
A rivolgere la richiesta al presidente del Consiglio e segretario del Pd è stato Benedetto Zacchiroli, esponente di spicco tra i renziani dell’Emilia Romagna e consigliere comunale a Bologna. Il politico ha indirizzato il messaggio al premier tramite una lettera aperta pubblicata sul social network Facebook.
“I giornali questa mattina dicono che le dimissioni di Vasco Errani hanno messo sotto choc il PD dell’Emilia Romagna. Ci può stare. Ma non ci può stare che uno choc snaturi il Partito. Il partito che qui, poco più di un mese fa ha preso più del 50% alle elezioni europee”, così, con un inevitaibile riferimento alla condanna e dimissione di Errani, esordisce Zacchiroli.
“Sento e leggo cose che mi fanno sbarrare gli occhi e cioè che le primarie non si farebbero, che si deve arrivare a un candidato unitario. Spero e voglio credere che sia la paura a far dire queste cose e non altro. Ma se facciamo parlare la paura non andiamo da nessuna parte. Questa è l’ora del coraggio ed è l’ora di far fare un balzo in avanti al partito anche qui, sbriciolando le sue paure con le primarie. I dirigenti che ho sentito e gli avvezzi della politica, dicono o che non c’è tempo o che dividerebbero. Questi temi riportano le lancette dell’era politica indietro di qualche anno, che oggi, misurato in politica, vuol dire qualche era geologica”, ha proseguito il consigliere.
La richiesta di intraprendere il cammino delle primarie è indirizzata direttamente al premier perché, come dice Zacchiroli, gira voce che sarà proprio Renzi a dire l’ultima parola su questo punto. Per parte sua, il mittente della lettera ha definito le primarie fondamentali per lo spirito democratico del partito. “Con le Primarie il PD vince, coinvolge e mette il turbo. Senza? È il partito dei camini, del mettere in sicurezza il vecchio e della prospettiva balorda e sgangherata”.
Redazione online