
E’ stata avviata una petizione internazionale per chiedere lo stop allo sterminio di cani e gatti nel canile minucipale di New York, l’AC&C Shelter.
Infatti, il limite massimo per l’adozione è di 72 ore dall’ingresso. Scaduto il limite gli animali tratti in salvo sono in automatico condannati a morte.
E così per alcuni animali tra cui una cucciolata oppure per una gatta Dukes scattano sempre gli appelli per le adozioni, al fine di evitare che vengono uccisi. Ma come riporta un articolo della Repubblica.it, per la gattina, entrata il 26 giugno in lista di adozione, che era già probabilmente sistemata, il 28 giugno, un giorno prima della scadenza, era già stata uccisa.
Lo stesso trattamento è stato riservato anche per un cane, Hercules, un giovane pitbull meticcio, che è stato prima curato della tosse, e che dopo undici ore dalla scadenza, è stato condannato a morte.
Tra le terapie applicate agli animali, spesso brutali oltre alle iniezioni letali nel cuore, senza sedazione degli animali, il destino è anche nelle camere a gas.
Una vera e propria mattanza definita dalle associazioni animaliste che hanno avviato appunto una petizione per salvare la sorte dei cani e felini senzatetto di New York.
Una politica sul randagismo tra l’altro applicata nella maggior parte degli Stati Uniti.
Secondo i dati, presso l’AC&C Shelter sono stati uccisi 8mila randagi nel 2013, e vi sono oltre 200 scomparsi.
La struttura riceve finanziamenti pubblici pari 14.2 milioni di dollari all’anno.
No Kill-Italy, un gruppo civico che rifiuta l’etichetta animalista ha avviato la raccolta firme con la quale viene chiesto all’amministrazione newyorkese di una svolta radicale, che possa influenzare l’America intera.
All’iniziativa ha aderito anche l’Enpa-Ente nazionale protezione animali.
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“Siamo nella stagione delle cucciolate e il rifugio di NYC ha incrementato le uccisioni, sterminando intere famiglie di mamme e cuccioli. Ci sentiamo tutti coinvolti in una tragica corsa contro il tempo per salvare le vite di ignari, incolpevoli esseri viventi, chiusi nelle gabbie in attesa del boia” dicono dal collettivo di No Kill – Italy.
“Ora più che mai, le 72 ore concesse per l’adozione, non sempre rispettate, sono drammaticamente insufficienti” hanno poi aggiunto dichiarando che “migliaia di firme da tutto il pianeta giungono a sostegno della nostra petizione, come pure reazioni forti dai social USA”.
“E’ da un anno che inondiamo di mail e fax il sindaco De Blasio, per pregarlo di fornire a una metropoli altrimenti straordinaria una nuova impronta nel rispetto delle altre specie, ma senza successo”, spiegano dal collettivo specificando che hanno ricevuto solo una riposta a maggio dal New York City Comptroller, Scott Stringer che ha detto che “condivide appieno le preoccupazioni circa il New York AC&C shelter, che andrebbe riconvertito in una struttura indipendente e no profit, affidata a veri esperti di benessere animale”.
Redazione
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