Teatro Valle Occupato. Attivisti: Lasceremo lo spazio il 10 agosto, ma si lavori per convenzione

Il Teatro Valle (screenshot Youtube)
Il Teatro Valle (screenshot Youtube)

Nell’ultimo giorno disponibile dato dal Comune di Roma che ha minacciato lo sgombero, gli attivisti del Teatro Valle Occupato hanno risposto all’amministrazione di Ignazio Marino e rilanciato mettendo sul tavolo della trattativa una proposta con cui evitare la perdita del posto ed intraprendere un percorso di convenzione in collaborazione con le istituzioni.

Notizia della scelta effettuata dagli artisti e militanti del Valle Occupato è stata data sul portale web del collettivo, sito in cui era stato precedentemente pubblicato un appello a intellettuali, politici e cittadini per sostenere il progetto della gestione partecipata dei beni artistici e comuni come il teatro romano. Nel comunicato odierno, intitolato La notte dei desideri, il Valle Occupato scrive: “Siamo disponibili ad accettare i termini della proposta avanzata dal Teatro di Roma. Siamo disponibili ad indicare la data della nostra uscita dal Teatro Valle per il 10 agosto – La Notte dei Desideri – affinché si abbia il tempo per una serie di incontri con l’Assessorato e il Teatro di Roma per la Convenzione che ci è stata proposta. In particolare ci interessa definire il concetto di Teatro Partecipato. Da due giorni lavoriamo alla definizione di un documento che raccolga alcuni principi fondamentali che costituiranno la nostra proposta per una elaborazione condivisa del Teatro Partecipato, su cui il presidente del Teatro di Roma Marino Sinibaldi – nell’ultima assemblea cittadina – ha dato la disponibilità e manifestato il suo interesse. Siamo disposti ad uscire dal Teatro Valle perché non è nostra intenzione gestire questo teatro. Tre anni di impegno e di resistenza artistica hanno scongiurato la privatizzazione del Teatro Valle e ora vogliamo che i principi che hanno generato questa esperienza rimangano nel dna del nuovo progetto di Teatro Partecipato”.

“Se il Teatro Valle – continuano gli attivisti – ha ottenuto dall’Assessore alla Cultura e dal Teatro di Roma il riconoscimento del valore artistico, culturale e politico di questa esperienza, ci sono tutti i ragionevoli presupposti per discutere e sottoscrivere insieme i principi ispiratori della futura Convenzione.
Crediamo sia necessario impegnarci vicendevolmente nella costruzione di un teatro per la città che sarà unico in Italia e una opportunità di innovazione per tutto il sistema culturale. In attesa di una risposta dalle istituzioni coinvolte, il Teatro Valle resterà aperto alla città, con i laboratori, le performance e gli eventi culturali che erano già stati programmati”.

 

Redazione online