Riforme Senato: il M5S si imbavaglia e lascia l’Aula con Lega e Sel, poi il rientro

Senatori M5S in aula (Elisabetta Villa/Getty Images)
Senatori M5S in aula (Elisabetta Villa/Getty Images)

Protesta del Movimento 5 Stelle in Senato durante la discussione sul ddl Boschi di riforma costituzionale. I senatori pentastellati contestano la conduzione dei lavori da parte del Presidente Pietro Grasso. Il caprogruppo Vito Petrocelli ha perso la parola e ha dichiarato: “A queste condizioni il gruppo del M5S non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti“. “Ne prendiamo atto”, ha risposto Grasso. Poi Petrocelli si è imbavagliato e il presidente del Senato l’ha pregato di “di non avere atteggiamenti che non sono consoni all’aula”.

Quindi il Movimento 5 Stelle ha lasciato l’Aula, seguito a ruota dalle altre opposizioni, Lega Nord e Sinistra ecologia e libertà. “O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori, non si è mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza”, riforme che vengono gestite come un “regolamento di condominio”, ha accusato il senatore della Lega Sergio Divina, annunciando l’abbandono dell’Aula di Palazzo Madama. “Anche oggi siamo partiti con il piede sbagliato. La gestione di Grasso è disastrosa. Non abbiamo più diritto di parola. Finché continuerà così la Lega non rientrerà in Aula”, ha detto il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio. “Se Grasso vuol proseguire a fare il super commissario allora smetta di presiedere l’aula”, ha aggiunto. Dal canto suo, la capogruppo al Senato di Sel Loredana De Petris ha spiegato: “Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico”. “Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile”, ha detto ancora De Petris. I senatori di Sel spiegano in una nota: “Di fronte alla decisione inaudita del presidente del Senato di togliere la parola al relatore di minoranza ci vediamo costretti ad abbandonare i lavori dell’aula sulla riforma costituzionale. Rientreremo in aula solo al momento del voto finale, per votare contro questa pessima riforma”. “Non si tratta di Aventino – precisano -, ma del fatto che sono venute meno le garanzie di un reale confronto democratico. Il governo e la maggioranza hanno scelto la linea del muro contro muro e la presidenza del Senato non consente che i senatori possano esprimersi liberamente proprio sul tema che dovrebbe essere quello più ampiamente discusso da tutti: la riforma della Costituzione”. “Fino a che non verranno ripristinate le condizioni minime per un confronto libero e democratico partecipare a questa discussione farsesca non è possibile”, concludono i senatori di Sel.

Dopo due ore, le opposizioni son o tornate in Aula, accogliendo l’invito di Grasso a rientrare. “Per le riforme costituzionali c’è bisogno del contributo di tutti”, ha detto il presidente del Senato, “naturalmente nei tempi consentiti”, ha precisato.

Redazione