Uganda, la Corte Costituzionale annulla le legge contro gli omosessuali

Notizia su Legge anti gay in prima pagina dei giornali in Uganda (Getty images)
Notizia su Legge anti gay in prima pagina dei giornali in Uganda (Getty images)

La Corte Costituzionale dell’Uganda ha annullato legge contro gli omosessuali una delle più repressive al mondo che stabiliva pene fino all’ergastolo per i recidivi, vietava di parlare in pubblico di omosessualità, anche tra i gruppi di attivisti per i diritti civili, rendeva obbligatoria la denuncia degli omosessuali alla polizia. Per i giudici ”l’approvazione della legge non ha rispettato la procedura parlamentare prevista dalla Costituzione e quindi è nulla”. Le misure dell’Uganda avevano ricevuto l’immediata condanna dalla comunità internazionale da quando il progetto fu presentato in Parlamento nel 2010. In particolare dagli Stati Uniti, con il presidente Barack Obama che definì “odiosa” la legge paventando un drastico taglio ai finanziamenti Usa all’Uganda e varando misure contro il Paese africano, tra cui il blocco dei visti per alcuni cittadini ugandesi. Il segretario di Stato americano John Kerry aveva paragonato la legge ugandese alla legislazione antisemita dell’epoca nazista. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, plaude alla sentenza, definendola una vittoria per lo Stato di diritto. Nonostante l’annullamento, le unioni omosessuali in Uganda restano illegali e punibili per legge sulla base di norme risalenti all’epoca coloniale con pene che possono arrivare a 14 anni di carcere . Secondo il portavoce del governo la legge “non è stata annullata nel merito. La Corte si è solo pronunciata sulla procedura”. Il Paese è stato invitato, non senza polemiche, al summit Usa-Africa che si terrà nei prossimi giorni a Washington.

Redazione