Fecondazione eterologa, ministro Lorenzin: anticipazioni sul decreto che sarà al vaglio del Cmd

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Elisabetta Villa/Getty Images)
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Elisabetta Villa/Getty Images)

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta oggi in audizione alla commissione Sanità del Senato, alla vigilia della presentazione al Consiglio dei ministri, del decreto del ministero della Salute che darà il via libera alla fecondazione eterologa in Italia, come sentenziato dalla Cassazione che ha cancellato il divieto introdotto dalla legge 40.

“Ognuno può avere le sue idee però come ministro ho lavorato per un’applicazione non ideologica della sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa, senza farmi tirare per la giacca da nessuno e compatibilmente con miei limiti umani: tra circa 9 mesi nasceranno spero migliaia di bambini e abbiamo la responsabilità di fare le cose fatte bene. Non voglio entrare in polemica su nulla, perché questa non è materia da polemica politica” ha sostenuto la Lorenzin aggiungendo che “questa vicenda non è mai stata trattata dal punto di vista sanitario, ma sempre bioetico e qualsiasi cosa si provava a fare diventava politica”.

“Io voglio spogliare questa materia dell’elemento bioetico e lasciare quello puramente sanitario, per attingere a questa metodologia con una base di certezza. Poi nessuno ti potrà garantire che avrai un figlio sano, come per ogni genere di procreazione. Ma almeno avremo gli strumenti per agire in serenità e tranquillità”.

Il ministro ha poi aggiunto: “Io ho un’ispirazione liberale e ma la porto nella mia esperienza di vita, ma ritengo che sia incredibile che qualcuno voglia escludere le strutture pubbliche in una cosa così delicata come la Pma. È una di quelle questioni che dovrebbero essere no profit per eccellenza. In Italia ci sono strutture di altissima qualità e ci vuole un accesso veramente democratico all’eterologa”.
La Lorenzin ha poi ricordato che “la Consulta si è espressa” contro la discriminazione economica.

Lorenzin ha poi aggiunto che “in meno di un mese e mezzo sarà possibile fare la fecondazione eterologa su tutto il territorio nazionale negli ospedali pubblici con il ticket, come avviene già per l’omologa”.

Secondo alcune anticipazioni sul testo che sarà presentato domani, non sarà però prevista la possibilità di garantire da parte del centro, la compatibilità del colore di pelle e occhi del nascituro con quello della coppia ricevente i gameti donati.

“Il discorso della compatibilità non è previsto- spiega la Lorenzin. Il mio decreto è di un articolo e consente di far partire l’eterologa su tutto il territorio nazionale applicando le direttive europee e con controlli certi e chiari perché non si ripetano casi come i gemellini scambiati a Roma. Le linee guida saranno presentate in seguito”.
“Il discorso della compatibilità se vuole farlo, lo introduca il Parlamento. Per quanto mi riguarda sono contraria: questa si chiama discriminazione razziale. Non se ne parla, sarebbe anticostituzionale. È come se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. Lo impedisce la legge. Mica siamo al supermercato” ha poi concluso il ministro.

Redazione