Sonda Rosetta: dopo 10 anni di viaggio entra nell’orbita della cometa “inseguita”

Sala di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea (BORIS ROESSLER/AFP/Getty Images)
Sala di controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (BORIS ROESSLER/AFP/Getty Images)

La sonda Rosetta, dopo un lunghissimo viaggio di dieci anni e 6,4 miliardi di km, è finalmente giunta alla meta, entrando nell’orbita della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il corpo celeste si trova alla distanza di 405 milioni di km dalla Terra, e a promuovere la missione e costruire il velivolo spaziale è stata l’Esa (Agenzia Spaziale Europea), che ora, con il direttore generale Jean-Jacques Dordain, esulta: “È il primo veicolo spaziale costruito dall’uomo a entrare in orbita attorno a un astro con la coda”.

Con l’avvicinarsi sempre di più al corpo celeste, la sonda ha cominciato a rilevare due sorprese: la prima è la sua forma stranissima, che sembra risultare dalla fusione di due comete poiché si intravedono distintamente due corpi. La seconda riguarda invece la temperatura, di circa 70 gradi sotto lo zero e di 20-30 gradi superiore a quanto previsto; questo elemento fornisce già una prima evidenza scientifica, così commentata da Fabrizio Capaccioni dell’Inaf, che è responsabile dello strumento Virdis che ha effettuato il rilievo: “Il dato è importante perché significa che la superficie è polverosa in quanto riflette maggior radiazione solare. Ma ciò non esclude che vi siano alcune zone ghiacciate”.

Da questo momento e per il prossimo mese e mezzo la sonda, comandata a distanza da Paolo Ferri, responsabile delle operazioni, e Andrea Accomazzo, direttore di volo di Rosetta, effettuerà delle manovre che le permetteranno di addentrarsi sempre di più nell’orbita del corpo celeste. Il momento più critico sarà poi a novembre, quando, una volta trovata la giusta posizione, il modulo Philae si staccherà per trivellare il nucleo della cometa. I dati da questo rilevati saranno inviati sulla Terra, dove arriveranno con un ritardo di 22 minuti e 29 secondi.

Il presidente dell’Asi Roberto Battiston ha spiegato la portata scientifica di questa missione: “L’incontro cometario è importante per la storia dell’esplorazione dell’universo perché ci aspettiamo molte informazioni sulla formazione del nostro sistema solare. La sonda Rosetta rappresenta uno dei molti fronti di impegno per l’Asi in campo internazionale ed europeo: a questa missione, una delle Cornerstone del programma Horizon 2000+ dell’Esa, l’Asi partecipa fornendo all’Orbiter Rosetta due strumenti a guida scientifica italiana e un sostanziale contributo a un terzo, a guida tedesca. Inoltre l’Asi con l’agenzia tedesca Dlr, quella francese Cnes e altri partner europei, hanno progettato e realizzato Philae, il lander che atterrerà sulla cometa; un’impresa mai tentata prima”.

Fondamentale è stato l’apporto italiano alla missione, con il Politecnico di Milano che, sotto la guida di Amalia Finzi e la realizzazione da parte di Selex Es, ha progettato la trivella Philae che fornirà i dati più importanti.

Redazione