
E’ stato trovato il corpo carbonizzato di uno dei piloti dei Tornado dell’Aeronautica militare italiana, che si sono scontrati ieri ad Ascoli Piceno.
Al momento l’identità non è ancora stata confermata e sembra che sia stato localizzato anche un secondo corpo, in località Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui si trovavano i resti carbonizzati del primo pilota.
Secondo quanto riferiscono fonti della polizia locale, la vittima è rinvenuta nella zona di Tronzano, dove sembra fosse ancora nella fusoliera di uno dei due caccia.
La speranza di trovare gli altri piloti vivi è stata esclusa dalle forse dell’ordine: “Escludiamo che i piloti dispersi a seguito dell’incidente aereo siano ancora vivi”, affermano i carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno.
Intanto, si apprende che la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo, affidata al sostituto procuratore Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi.
Secondo le indiscrezioni sono già stati sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.
Le indagini sono condotte dalla squadra mobile, anche se alcuni accertamenti verranno affidati ai carabinieri.
Nelle prossime ore verranno acquisiti i filmati che circolano in rete da ieri, ritenuti importanti per stabilire il punto di impatto dei due Tornado e l’altitudine a cui viaggiavano. Verranno sentiti i testimoni oculari, in particolare i residenti delle frazioni dove è avvenuto l’impatto. Determinante per la Procura recuperare le scatole nere che potranno chiarire molti aspetti dell’incidente. Dai primi accertamenti non sarebbero emersi elementi per ipotizzare un’avaria a uno dei due caccia prima dell’impatto fatale.
Le ricerche via cielo proseguono con gli elicotteri del soccorso aereo dell’Aeronautica Militare, e sul terreno, coordinate dalla Prefettura e dalla locale Protezione Civile al quale si è aggiunto anche un velivolo a pilotaggio remoto Predator decollato dalla base aerea di Amendola (Foggia).
Inoltre, l’Aeronautica militare ha inviato una commissione d’inchiesta per fare luce sull’accaduto e sul posto è giunto un team di esperti della Sicurezza del Volo per effettuare i primi rilievi ed i coordinamenti con le forze di intervento coinvolte.
Intanto i parenti dei piloti e copiloti dispersi che sono atterrati all’aeroporto civile di Montichiari, sono stati poi trasferiti all’interno della base militare di Ghedi.
Redazione
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