Doccia fredda per Sla: polemiche su gesto dimostrativo

Secchiata a Fiorello, per la Sla (screen shot video youtube)
Secchiata a Fiorello, per la Sla (screen shot video youtube)

La doccia fredda per la Sla divide i direttori di testate e all’indomani del gesto dimostrativo del premier Matteo Renzi, che ha raccolto la sfida lanciata da Fiorello, il direttore del settimanale di gossip “Chi”, Alfonso Signorini denuncia che “la doccia fredda può essere, tutt’al più, uno scoop giornalistico ma non certo una causa umanitaria”.
Signorini, nei giorni scorsi aveva chiesto al premier Renzi di poterlo immortalare in esclusiva: “La mia richiesta partiva dalla consapevolezza che quella doccia avrebbe costituito uno scoop giornalistico ma mi pare un gesto ben lontano dall’essere umanitario”, ha sostenuto Signorini, affermando che “condivido in pieno quello che ha scritto Vittorio Feltri. Mi pare che queste docce siano un modo per fare parlare più di sé che della causa Sla. Ecco perché dico con fermezza che non raccolgo l’invito di Renzi. Consapevole che se qualcuno vuole aiutare una giusta causa è liberissimo di farlo, ma in forma privata”.

Per Signorini la doccia fredda è “sfuggita di mano. E poi, tante docce ma poi non viene scucito un euro”.

Sul tema è intervenuto anche il direttore del Tg3, Bianca Berlinguer affermando che deve essere un “impegno assiduo e competente da parte di tutti per avere una giusta informazione su una patologia invalidante. Da parte nostra abbiamo fatto molti servizi, seguendo pazienti a cui erano stati sottratti fondi per l’assistenza domiciliare”.
Per la Berlinguer il gesto dimostrativo “ha un senso se riesce a produrre qualcosa di più. Che non resti un gesto fine a se stesso. Che serva per occuparsene costantemente. Devono arrivare i fondi. E la politica deve fare la sua parte”.

Dal canto suo, Enrico Mentana si è affidato al social network di Facebook: “Non voglio fare il bastian contrario, o peggio il maestrino, né tantomeno minimizzare l’importanza di una campagna di sensibilizzazione sulla lotta contro la Sla. Ma a me sta cosa del secchio non piace proprio. Se gli altri nominati l’hanno fatta, ottimo per loro, hanno fatto benissimo”.
Il direttore del Tg7 ha poi aggiunto che “per come la penso io, chi fa informazione non ha bisogno dell’acqua gelida per attrarre l’attenzione su un problema, e sta alla sua coscienza contribuire privatissimamente, se lo ritiene giusto, a una raccolta di fondi”.

A grande sorpresa, anche Papa Francesco ha voluto commentare il fenomeno della “doccia fredda per la Sla” scrivendo un messaggio su Twitter: “Un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi – ma nascosti – verso il prossimo”, ha scritto il Santo Padre, ricordando che per sensibilizzare su un tema tanto delicato quanto importante si possa tranquillamente operare nel silenzio, in privato.

Redazione

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