
L’app Uber per i servizi di auto a noleggio con conducente tramite lo smartphone, messa a punto da una società di San Francisco, è finita sotto accusa in tutta Europa, provocando una serie di manifestazioni e proteste soprattutto dei tassisti che lamentavo di essere penalizzati dal servizio e denunciando una concorrenza sleale.
In Germania, la vicenda è giunta ad un punto di svolta. Infatti, si apprende che il tribunale regionale di Francoforte ha vietato, con un’ingiunzione temporanea, alla start-up di San Francisco di esercitare l’attività in tutta la Germania con una decisione presa il 25 agosto e resa pubblica il 2 settembre.
Secondo quanto riporta il corriere.it, citando il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, la società di San Francisco avrebbe l’intenzione di fare appello contro il provvedimento, emesso su richiesta di una società di taxi, la Taxi Deutschland Servicegesellschaft.
“Difenderemo i nostri diritti fino all’ultimo. Crediamo che la competizione sia positiva per tutti. Per questo la Germania è uno dei nostri mercati maggiormente crescenti”, sottolinea la società Uber.
L’ingiunzione vieta la trasmissione delle richieste degli utenti agli autisti tramite il servizio Uber Pop: fino ad oggi la società di Uber ha ignorato le sentenze emesse in Germania contro questo tipo di servizi, dicendo di volersi fare carico di eventuali multe per gli autisti ma in questo caso dovrà rispettare l’ingiunzione temporanea, la cui violazione comporta una pena di 250mila euro per ogni viaggio a carico di Uber e non dei conducenti, come precisato da un portavoce del tribunale.
Redazione