
Dopo le polemiche della scorsa settimana per i casi riguardanti il “pensionamento” di Luciano Onder, i presunti tagli a ‘Presadiretta’ e la sostituzione di Mauro Mazza da direttore di Raisport, ecco un nuovo caso denunciato da Cdr del Tg1 ed esecutivo Usigrai: “La Rai ha deciso di chiudere la rubrica Tg1 Storia. Una decisione incomprensibile e inaccettabile”.
Si legge nella nota: “Aldilà delle dichiarazioni di facciata, è nelle decisioni e nelle scelte che si rivela l’incapacità del vertice di Viale Mazzini di mettere in campo una riforma credibile. Invece di aprire il confronto sugli sprechi, la Rai cancella uno degli appuntamenti culturali più seguiti, uno degli appuntamenti con maggiore vocazione di Servizio Pubblico. Tg1 Storia, inoltre, ha sempre ottenuto eccellenti risultati di ascolto, superiori alla media di rete”.
“Ma di quale riforma si può discutere con un vertice aziendale che autorizza decisioni del genere?” – si chiede il comunicato – “Altro che Maestro Manzi. Qui siamo di fronte a comportamenti per i quali ci si meriterebbero le orecchie da asino. Inoltre, la decisione è avvenuta senza non solo il confronto, ma neanche una semplice comunicazione al Comitato di Redazione. Ci auguriamo che la chiusura di Tg1 Storia sia stata una svista di fine estate, e che la Rai ripari velocemente ripristinando lo spazio in palinsesto”.
Sulla Rai è intervenuto anche Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, discutendo in Aula a Montecitorio una sua interpellanza urgente al governo: “Per la quinta volta nel corso di quest’anno richiamo l’attenzione del governo sulle norme in tema di trasparenza dei compensi Rai, purtroppo questo esecutivo fino ad ora ha ampiamente dimostrato di brancolare nel buio e di non rispettare le chiarissime norme vigenti al riguardo”.
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