Altro tappone di montagna, con ben 5 Gpm e arrivo in salita, alla Vuelta di Spagna: a San Martín del Rey Aurelio era posta la partenza, mentre il traguardo era a Lagos de Somiedo, sulla Farrapona. Ancora una volta, la tappa si accende negli ultimi 5 km, grazie allo scatto di Chris Froome, il cui ritmo viene sostenuto solo da Alberto Contador. Poi Purito Rodriguez e Nairo Quintana, a pochi metri Fabio Aru. A tagliare per primo il traguardo è stato il pistolero, che ha staccato a meno di un chilometro dal traguardo l’avversario della Sky. Crisi nera sin dalle prime salite di oggi per il colombiano Rigoberto Uran. Contador, con la vittoria di oggi, mette un’ipoteca sulla vittoria finale alla Vuelta.
La fuga di giornata è stata animata da 13 ciclisti, tra cui quattro azzurri: i soliti Alessandro De Marchi, Damiano Cunego e Gianluca Brambilla, oltre ad Adriano Malori. Ha provato anche una sortita solitaria, portava avanti per diversi chilometri, lo svizzero Fabian Cancellara. Davanti alle telecamere, c’è stato un battibecco tra Brambilla e un altro fuggitivo, Ivan Rovny, ed è volato anche qualche ceffone.
A circa 38 chilometri Brambilla e il supercombattivo del Tour, Alessandro De Marchi, sono riusciti a staccare gli altri fuggitivi, dettando il loro ritmo. Poi è rientrato anche Wout Poels, ma non è stato poi in grado di stare dietro ai due azzurri, salvo riuscire di nuovo a ricucire lo strappo in discesa. A 15 chilometri dall’arrivo, è arrivata la clamorosa esclusione per Brambilla prima e Rovny poi.
Appena qualche chilometro dopo, Alessandro De Marchi si è scrollato di dosso la presenza ingombrante di Poels ed è ripartito in solitaria. A tre chilometri dal traguardo, è stato raggiunto poi da Contador e Froome.
Redazione online