Lazio: il falso allarme e i caccia militari che spaventano tre province

Caccia F-35
Caccia F-35

Si è rivelato un falso allarme bomba quello che è stato lanciato dal volo ME214 della compagnia libanese Middle East Airlines (Mea), partito da Ginevra e diretto a Beirut, che ha chiesto un atterraggio di emergenza a Fiumicino, nel primo pomeriggio di ieri.
Per scortare il velivolo sono stati dispiegati dei caccia dell’Aeronautica Militare italiana che hanno scatenato il panico nella capitale e in altre province del Lazio.

Infatti, poco prima delle 14h, due forti boati hanno fatto tremare i vetri delle finestre e le porte di molte abitazioni, facendo scattare numerose segnalazioni ai vigili del fuoco e carabinieri, non solo nella provincia di Roma ma anche nell’area di Tivoli e nella provincia di Rieti.
Immediato il tam-tam sui social network attraverso il quale gli internauti si chiedevano cosa fosse accaduto: c’è chi avanzava addirittura l’ipotesi di una bomba.
In poco meno di una decina di minuti, sui social si era diffusa la notizia che riguardava molte aree del Lazio, alimentando la curiosità sull’accaduto e la preoccupazione.
Tanto che gli stessi carabinieri, presi d’assalto dalle segnalazioni, chiedevano a loro volta e insistentemente se qualcuno avesse visto volare a bassa quota degli aerei militari.

In realtà, i due caccia intercettori del IV Stormo, partiti dalla base a Grosseto, per raggiungere l’aereo sospetto, hanno rotto il muro del suono, provocando quel forte boato avvertito in almeno tre province.

Dopo l’atterraggio, l’aereo, con a bordo 118 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio, è stato circondato dalle forze dell’ordine per i controlli di routine in questi casi. L’allerta era scattato in tarda mattinata quando dalla Svizzera era stato segnalato che c’era un ordigno a bordo di un volo della Mea ed è stato lo stesso comandante a dare l’allarme.
Dopo i controlli effettuati dagli artificieri che hanno accertato che non vi era nessun esplosivo a bordo, il velivolo è regolarmente ripartito alle 17.28 per Beirut.

Redazione