
Almeno settecento morti in cinque giorni: questo il macabro bilancio dei naufragi degli ultimi giorni nel Mar Mediterraneo, tra le coste del Nord Africa e quelle del Sud Italia, tracciato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni. In particolare, due sopravvissuti palestinesi hanno spiegato all’ong che “sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta e a causare l’incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che da una seconda imbarcazione avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro”.
“Se questa storia sulla quale sta investigando la Polizia sarà confermata sarebbe il naufragio più grave degli ultimi anni. Un episodio particolarmente grave in quanto non si tratterebbe di un incidente ma di un omicidio di massa, perpetrato da criminali senza scrupoli né alcun rispetto per la vita umana”, spiegano gli operatori dell’Oim. Non meno confortanti i dati diffusi da Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, che su Twitter ha spiegato: “Ancora centinaia di vittime, nuovo naufragio. + di 2200 i morti quest’anno. E’ un bollettino di guerra, azioni concrete per aiutarli subito!”.
L’ultimo naufragio in ordine di tempo al largo di Tajoura, a est della capitale Tripoli: si parla di un’imbarcazione con circa 250 persone a bordo, molte delle quali decedute. Ha affermato il portavoce della Marina Militare libica Ayub Qassem: “Al momento abbiamo salvato solo 36 persone, ci sono molti cadaveri in mare”.
Redazione online