
La Procura di Rovigo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo per l’incidente alla Co.Im.Po di Adria. Al momento però, non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagato. Il pm di Rovigo Sabrina Duò ha evidenziato i “problemi di sicurezza all’interno della Co.Im.Po”, aggiungendo: “Errore umano? Tutto può essere, ma dai primi elementi sembrerebbe che qui qualcosa non è stato rispettato sotto il profilo del ciclo di produzione”.
“Questi acidi non andavano scaricati direttamente nella vasca”, ha sintetizzato il pm. L’ipotesi dell’errore umano è sostenuta invece dal comandante dei Vigili del Fuoco, Girolamo Bentivoglio: “C’è stata una errata manovra nel processo che la ditta faceva per trattare questi reflui, che ha comportato la nube tossica di anidride solforosa”. Il capo dei pompieri ha poi tranquillato la popolazione della zona: “Non c’è alcun rischio di inquinamento né di nube tossica all’esterno dell’azienda in cui è avvenuto l’incidente. L’area colpita dalla nube di anidride solforosa è solo quella interna alla ditta”. Le vittime, due di Adria e due di Campolongo Maggiore, in provincia di Venezia, avevano tra i 28 e i 53 anni.
Stamattina, una cisterna di acido solforico è esplosa in una fabbrica specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali, a Ca’Emo, in provincia di Rovigo; il bilancio è gravissimo e parla di quattro morti e un ferito grave. Tre delle vittime sono morti in seguito alle esalazioni tossiche, uno è stato trovato deceduto dopo una prima bonifica del luogo. Ai familiari delle vittime della tragedia è arrivato il messaggio di cordoglio da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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