Caso Cucchi, pg Appello chiede la condanna anche per gli agenti

Striscione per Stefano Cucchi (screenshot SkyTg24)
Striscione per Stefano Cucchi (screenshot SkyTg24)

Si è aperto oggi, con la relazione del giudice a latere Tiziana Gualtieri che ha riassunto l’esito del primo grado, il processo d’Appello per la morte di Stefano Cucchi, il geometra 31enne deceduto all’ospedale Sandro Pertini di Roma nell’ottobre 2009. Nel primo grado, vi furono sei condanne per i medici del nosocomio e sei assoluzioni “per non aver commesso il fatto” per tre agenti di polizia penitenziaria e per tre infermieri dell’ospedale Pertini.

E’ toccato poi al pg Mario Remus, che ha di fatto ribaltato, nella sua requisitoria, l’esito del processo di primo grado, chiedendo la condanna “a 2 anni di reclusione gli agenti penitenziari per lesioni volontarie e a un anno gli infermieri coinvolti”. Ha spiegato la pubblica accusa: “La vittima è stata aggredita dagli agenti che ne avevano la custodia e il fatto è avvenuto dopo l’udienza di convalida”.

“C’è la prova che Stefano non avesse segni di aggressione violenta prima di arrivare in udienza. Tant’è che ha battibeccato, si è alzato più volte, ha scalciato un banco; certo non avrebbe potuto farlo e fosse stato fratturato”, ha spiegato Remus, che ha poi l’inasprimento delle pene per i cinque medici condannati per omicidio colposo: “La trascuratezza dei medici appare ingiustificabile. Stefano entra in stato di detenzione in condizioni fisiche già precarie, magro, emaciato, con poca massa muscolare. Era un paziente fisicamente difficile che richiedeva cure particolari e non ordinarie”.

In aula anche Ilaria Cucchi, che sta conducendo una battaglia per la ricerca della verità sulla morte del fratello: “Questa mattina ho potuto leggere i motivi dell’appello del procuratore generale. Possiamo dire che c’è una forte volontà di dare risposte concrete a quanto successo a mio fratello. In primo grado per me non è stata una sconfitta, perché è stato detto che Stefano ha subito un pestaggio e che la verità è un’altra: è stato pestato da qualcun altro ma non sono stati trasmessi gli atti per fare ulteriori indagini”.

Redazione online