
Un nuovo caso di pedofilia ha portato all’arresto, da parte della squadra mobile della Questura di Roma, di un uomo, allenatore di una squadra di calcio giovanile; per lui la pesante accusa è quella di prostituzione minorile e atti sessuali con minorenni. Tutto è partito da una segnalazione del febbraio scorso, che parlava del tentato approccio sessuale con un ragazzino da parte dell’uomo arrestato oggi, all’interno dello spogliatoio dell’associazione sportiva della quale i due facevano parte, il giovanissimo come calciatore, l’adulto – secondo quanto si apprende – come allenatore.
Dopo sette mesi di indagine, oggi si è giunti all’arresto dell’uomo, che – secondo la IV sezione della mobile, specializzata in reati sessuali, che ha condotto le indagini coordinata dalla procura di Roma – avrebbe approfittato “del suo ruolo, instaurando con la giovane vittima un rapporto premuroso, confidenziale e molto generoso, finalizzato ad abbassare progressivamente le difese del minore fino a coinvolgerlo in attività sessuali”.
Denaro, ricariche telefoniche, altri regali, molte promesse: questi i metodi d’approccio che sarebbero stati utilizzati dal presunto pedofilo per adescare le sue vittime, tutte tra i 13 e i 15 anni. L’uomo, che sarebbe stato colto in flagranza di reato, nel corso del processo avrebbe potuto essere considerato “un occasionale”, ovvero un soggetto che soltanto sporadicamente o in quell’unica occasione avrebbe tenuto determinati comportamenti.
Da qui la scelta della Questura di pedinarlo, di portare avanti indagini lunghe ed elaborate, fino alla svolta di oggi; si scava intanto anche in un passato non troppo recente del presunto pedofilo per individuare eventuali altri casi sospetti e altre vittime.
Redazione online