Un programma a dir poco discusso in Cina fa combattere fino alla morte degli insetti pericolosissimi anche per l’uomo. Al di là della pratica più che biasimevole vi mostriamo un incontro tra titani del mondo egli insetti. Da una parte una Vespa mandarina meglio nota come calabrone giapponese e calabrone yak-killer; si tratta del calabrone più grande del mondo, nativo in Asia orientale temperata e tropicale. Il suo corpo è lungo circa 50 mm, con un’apertura alare di circa 76 mm. Il pungiglione della vespa mandarinia è lungo circa 6 mm e può iniettare un potente veleno che contiene, come quello delle api e delle vespe, un peptide citolitico, che può danneggiare i tessuti con un’azione di fosfolipasi, in aggiunta alla sua propria intrinseca fosfolipasi.
Masato Ono, un entomologo della Tamagawa University vicino Tokyo, descrisse una puntura ricevuta “come un chiodo rovente conficcato nella mia gamba”.
Un soggetto allergico può morire per reazione allergica; il veleno però, contenendo una neurotossina chiamata mandaratossina, può essere letale anche per persone non allergiche, se la dose è sufficiente[1]. Ogni anno fra le 20 e le 40 persone muoiono in Giappone dopo essere state punte. Dall’altra uno scorpione giallo (Leiurus quinquestriatus EHRENBERG, 1928) è una specie di scorpione della famiglia dei Butidi. Il veleno di questa specie è un potente cocktail di neurotossine, con un valore di LD50 di 0,16 – 0,50 mg/kg.
La puntura di L. quinquestriatus è estremamente dolorosa ma fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non letale, tranne che in casi particolari: bambini, soggetti debilitati o cardiopatici. Esiste inoltre il rischio di reazioni anafilattiche anche serie. Nei casi letali la causa finale di morte è l’edema polmonare.
Uno dei componenti del veleno, il peptide clorotossina, ha mostrato di possedere un potenziale ruolo nel trattamento di alcuni tumori cerebrali dell’uomo.
da Redazione