
Si va verso una produzione al minimo storico per quanto riguarda il raccolto di castagne italiane nel 2014: la soglia dei 18 milioni di kg del 2013 è molto lontana, e comunque sarebbe appena un terzo dei 54 milioni di kg che si ottenevano fino a 10 anni fa.
Coldiretti è allarmata da questa riduzione, e in un comunicato prova a spiegarne cause, botaniche o meno, e possibili soluzioni: “Per le castagne la riduzione è dovuta – precisa la Coldiretti – all’andamento climatico sfavorevole con l’eccesso di precipitazioni ma anche alla strage provocata dagli attacchi dell’insetto killer ‘Cinipide galligeno del castagno’ arrivato in Italia dalla Cina e che da alcuni anni sta decimando i raccolti”.
“Il taglio dei raccolti italiani – continua l’associazione di categoria – ha favorito le importazioni che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013 e l’amaro risultato è che gli italiani hanno più del 50 per cento di probabilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia”.
Per il rilancio di questa produzione, secondo Coldiretti, è necessario anche un intervento politico-economico: “Nonostante la grande mobilitazione per la lotta biologica al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis e i segnali positivi in alcune regioni, serviranno infatti anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale. Per queste motivazioni è necessario che le Istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore, tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, castagne italiane”.
Se dal punto di vista quantitativo il raccolto italiano di castagne soffre sempre di più, qualitativamente gode di grande credito, come moltissimi prodotti italiani nel mondo: questo, secondo Coldiretti, è testimoniato “dalla presenza di ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro – precisa la Coldiretti – si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop”.
“Il 2014 – conclude la Coldiretti – sarà ricordato nella storia per il taglio nei raccolti di tutti i prodotti agricoli dell’autunno italiano con l’olio in riduzione del 30 per una produzione attorno a 300mila tonnellate ed un taglio di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno e la vendemmia che rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri”.
Redazione