
Dopo l’approvazione del rinvio del pareggio di bilancio al 2017, provvedimento passato in Senato per appena un voto, piovono le critiche sull’ex M5S, Luis Alberto Orellana, ora ‘anima’ di Italia Lavori in Corso, che si è espresso in maniera favorevole. Il senatore ha così difeso la sua scelta politica: “L’art. 67 della Costituzione recita che il parlamentare è libero da vincolo di mandato e deve rispondere alla propria coscienza. Ritengo per il bene del Paese”.
Poi ha auspicato che “lo spostamento al 2017 del pareggio di bilancio darà modo di poter fare qualche intervento in più in economia come proseguire con gli 80 euro in busta paga, abbassare l’Irap e poter realizzare una politica economica espansiva e contro il regime imposto da Bruxelles con i vari Katainen di turno”. Orellana ha sottolineato di aver votato “secondo coscienza come ho sempre fatto anche in tempi non sospetti e ritengo di aver interpretato in modo rigoroso e veritiero quanto recita l’art. 67 della Costituzione. Sono una persona libera e non devo rendere conto a nessuno a differenza di altri”.
Ma sul profilo Facebook del senatore ex pentastellato si sono scatenati i suoi ex sostenitori. Il nostro portale è andato a leggerne qualcuno: si passa da “Ancora una volta ci dai la possibilità di dimostrare con i fatti di che panni veste chi esce dal Movimento 5 Stelle” a “Sei stato eletto con i nostri voti e ora almeno salva la tua dignità con le dimissioni”. La maggior parte dei quasi ottocento commenti sono richieste di dimissioni, ma non mancano gli insulti al senatore, definito anche “ladro” e “vigliacco”, solo per fare due esempi.
Redazione online