
Come annunciato nei giorni scorsi, il deputato Pd Roberto Morassut ha presentato alla Camera una proposta di legge costituzionale, che punta a ridurre le regioni da 20 a 12, modificando l’art. 131 della Carta. Ha spiegato il parlamentare: “La storia del regionalismo in Italia ha avuto un corso contraddittorio, certamente importante per la crescita e lo sviluppo del Paese ma anche, a distanza di anni, portatore di di distorsioni se non di degenerazioni che sono parte in causa ed effetto del complessivo sfaldamento del sistema politico italiano e di un distacco delle istituzioni dalla società civile che ha ormai raggiunto livelli allarmanti”.
Secondo la nuova proposta, solo la Sicilia e la Sardegna resterebbero Regioni a statuto speciale; ecco invece come si conformerebbe la nuova carta politica del nostro Paese:
Regione Alpina (comprensiva delle ex Regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria);
Regione Lombardia;
Regione Emilia – Romagna (comprendente la ex Regione Emilia – Romagna e la provincia di Pesaro);
Regione Triveneto (comprendente le ex Regioni del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino);
Regione Appenninica (comprendente le ex Regioni della Toscana, dell’Umbria e della provincia di Viterbo);
Regione Adriatica (comprendente la ex Regione Abruzzo e le province di Macerata, Ancona, Ascoli e Isernia);
Regione di Roma Capitale (comprendente la ex Provincia di Roma);
Regione Tirrenica (comprendente la ex Regione Campania e le province di Latina e Frosinone);
Regione del Levante (comprendente la ex Regione Puglia e le Province di Matera e Campobasso);
Regione del Ponente (comprendente la ex Regione Calabria e la Provincia di Potenza);
Regione Sicilia;
Regione Sardegna.
Redazione online