
Iniziative a favore della pace sono state prese oggi, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in concomitanza con l’anniversario della fine della prima guerra mondiale. Come già avvenuto lo scorso anno, il sindaco di Messina, Renato Accorrinti, ha nuovamente esposto la bandiera arcobaleno durante la commemorazione, vergandola con due citazioni del compianto presidente della Repubblica, Sandro Pertini, “Svuotiamo gli arsenali, strumenti di morte” e “Coltiviamo i granai, fonte di vita”. Nella bandiera esposta da Accorrinti anche un richiamo all’art. 11 della Costituzione, il cui incipit è “L’Italia ripudia la guerra”.
Accorrinti aveva anche lanciato un invito a seguire il suo esempio ad esempio sindaci d’Italia; a raccogliere l’appello il primo cittadino di Roma, Ignazio Marino, che ha motivato così l’esposizione del drappo della pace al Campidoglio: “La pace è un bene supremo e oggi, oltre a ricordare quanti sono caduti per la libertà del nostro Paese, vogliamo trasmettere il valore dell’amicizia e della solidarietà tra i popoli, per evitare nuove tragedie come quelle che hanno segnato il secolo scorso”.
“Davanti alle guerre che anche oggi tormentano il nostro pianeta abbiamo il dovere di far sentire più forte la nostra voce. Una piccola ma significativa testimonianza è anche innalzare la bandiera della pace sulla casa di tutti i romani e di tutte le romane”, ha proseguito Marino, la cui iniziativa è stata criticata tra l’altro dalla presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni: “Una bandiera arcobaleno in Campidoglio per la pace nel mondo: un’altra ‘utile’ iniziativa del sindaco di Roma Ignazio Marino. Ma chiudere una buca, aprire un asilo, verificare gli autobus no?”.
Diffondere cultura della pace
La bandiera è stata esposta anche all’esterno della sede dell’assessorato alla Scuola di via Notarbartolo, a Palermo. Queste le parole dell’Assessore con delega all’Istruzione del capoluogo siciliano, Barbara Evola: “Abbiamo chiesto a tutte le scuole di Palermo di fare altrettanto per lanciare il messaggio della inutilità delle guerre e dare nuova linfa al percorso di pace che il Comune di Palermo ha intrapreso da circa due anni: non solo siamo entrati a far parte della rete degli enti locali per la pace, ma abbiamo coinvolto in prima istanza docenti e studenti grazie ad uno speciale laboratorio”.
“Lo scopo” – ha motivato l’assessore – “è quello di diffondere tra i ragazzi la cultura della non violenza, attraverso una gestualità e un linguaggio che li aiuti a gestire la conflittualità con gli altri compagni all’interno di un gruppo di pari”.
GM