#AstTerni, Viminale: in arrivo nuove regole per i cortei

Viminale (screen shot youtube)
Viminale (screen shot youtube)

Dopo le polemiche scaturite dalle ultime manifestazioni, tra cui quella promossa dagli operai della Ast, acciaierie di Terni, durante la quale, lo scorso 29 ottobre, a Roma, sono state ferite tre persone dagli agenti della polizia, il ministero dell’Interno sta valutando nuove regole e procedure per i cortei.

Secondo quanto hanno anticipato il Corriere della Sera e il Messaggero , giovedì 6 novembre, approderà un testo con le nuove procedure, sviluppato dal Viminale e che sarà sottoposto ai sindacati di categoria.
Tra le indiscrezioni trapelate sul contenuto del documento, vi sarebbe il tema del contatto fisico con i manifestanti che “deve essere l’extrema ratio” per cui dovrà essere mantenuta “l’area di rispetto”, quella che riguarda una certa distanza tra manifestanti e agenti.
Nel documento, viene sottolineato, l’obiettivo delle nuove regole mira “all’incolumità dei cittadini, ma anche degli agenti chiamati a garantire la sicurezza”.
Tra le misure previste vi sarebbero anche nuove regole per assumere gli agenti di polizia in servizio durante i cortei.
Tuttavia, come riporta invece ironicamente ilFattoquotidiano , tra le procedure s’intende anche raccomandare l’uso alternativo al cosiddetto “manganello”, tra cui il “buon esempio” degli idranti impiegati a Napoli nel corso della protesta contro il vertice della Banca centrale europea.

Niente più spazio all’improvvisazione in quanto le nuove procedure dovranno essere affiancate anche ad una strategia preventiva che mirerà a valutare il tipo di manifestanti e il loro inserimento all’interno del corteo.

Sul ministro dell’Interno, Angelino Alfano pende ancora la mozione di sfiducia presentata da Sel, Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, confermata dai gruppi politici dopo un video denuncia ripreso dalle telecamere del programma Gazebo, andato in onda domenica sera e che ha documentato i fatti realmente accaduti, accertando le responsabilità delle forze dell’ordine sulla vicenda del 29 ottobre.
Tanto che, lo stesso Partito Democratico sembra scendere in campo e punta il dito contro il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro : “Capisco che è impegnato ad annullare matrimoni, ma il prefetto di Roma potrebbe trovare un minuto per spiegare le nuove immagini sulla carica”, ha il presidente del Pd Matteo Orfini.

C.D.