Consulta, si spera nella fumata bianca

Parlamento in seduta comune (Foto: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Parlamento in seduta comune (Foto: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Caos Consulta: dopo le venti fumate nere, la speranza è che nel voto di giovedì la situazione si sblocchi. Ad augurarselo. interpellata a margine della cerimonia al sacrario di Redipuglia per il 4 novembre, la presidente della Camera, Laura Boldrini: “Spero veramente che questa volta ci sia la fumata bianca”. Ha spiegato la presidente dell’Aula di Montecitorio: “Ho convocato per giovedì alle 13 la riunione e spero veramente che prevalga il senso di responsabilità”.

“Mi auguro quindi che sia la settimana decisiva”, ha sostenuto la Boldrini, proseguendo: “Io in questi mesi ho cercato insieme al presidente Grasso di trovare una mediazione con i gruppi. Evidentemente ci sono enormi difficoltà, e anche convocare ad oltranza non avrebbe avuto molto senso se era evidente che tra i gruppi non c’era un accordo”. Ha detto ancora la presidente della Camera: “Il quorum impone un accordo tra i gruppi. Se io avessi convocato ad oltranza, avrei bloccato il parlamento. Quindi siamo andati avanti, abbiamo provato tantissimi provvedimenti, e credo che ora la decisione vada presa con senso di responsabilità e mi auguro che giovedì ci sia questa volta la fumata bianca”.

Ieri, intanto, aveva rinunciato alla candidatura, Maria Alessandra Sandulli, docente di Diritto Amministrativo della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma III, che sarebbe dovuta andare a comporre un ticket di candidate donne con Silvana Sciarra, Professore ordinario di Diritto del lavoro nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Firenze. Questa la motivazione addotta dalla Sandulli: “Considero un onore essere stata indicata per il prestigioso incarico di Giudice della Corte Costituzionale, un segno importante in una vita dedicata alla legge e alla giustizia nel solco dell’eredità di mio padre e della mia tradizione familiare. Tuttavia, nel contesto che si è venuto a creare, con l’animo sereno dello studioso che ha sempre manifestato le proprie opinioni in piena indipendenza, ritengo opportuno non confermare la mia disponibilità ad accettare la candidatura propostami”.

Il ticket e i veti incrociati

L’ipotesi in ballo resta quella di un ticket “rosa”, nonostante la rinuncia della Sandulli, pare determinata anche dal mancato gradimento di Forza Italia, che avrebbe avanzato il nome di Marzia Ferraioli, docente di procedura penale presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi di Roma- Tor Vergata e già candidata “azzurra” alle scorse europee. Stavolta, però, è il Movimento 5 Stelle, attraverso il deputato Danilo Toninelli, che su Facebook scrive: “Dopo l’indegno comportamento di Forza Italia contro la professoressa Sandulli, colpevole, per Berlusconi, di essersi dichiarata indipendente dalla politica, oggi la stampa parla della Ferraioli come nuova candidata. Se il nome fosse confermato significherebbe che Forza Italia dopo aver proposto un nome di alto livello torna a usare la Consulta per sistemarci suoi soldati”.

Ieri Toninelli aveva invitato a considerare i nomi proposti da tempo dal Movimento 5 Stelle: “I nostri nomi sono sempre lì: nomi con i requisiti a posto che nessuno in cinque mesi ha mai contestato e che dovranno considerare, se vogliono chiudere la partita Consulta. Ora aspettiamo di vedere quale sarà il nuovo nome che sostituirà la Sandulli, purché sia candidato ufficialmente, in modo trasparente e dotato dei necessari requisiti e della necessaria indipendenza”.

GM