Consulta: da M5S ok a candidatura Sciarra. La parola alla Rete

Una protesta del Movimento 5 Stelle  (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)
Una protesta del Movimento 5 Stelle (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

 

La speranza che dopo venti fumate nere vi sia davvero la prima, sospirata fumata bianca, nell’elezione dei due giudici della Corte Costituzionale di nomina parlamentare potrebbe già domani trasformarsi in certezza: il Movimento 5 Stelle, infatti, che ha riunito in assemblea i propri gruppi parlamentari, ha dato il via libera alla candidatura di Filomena Sciarra, nome proposto dal Partito Democratico, ma giudicato indipendente rispetto alle dinamiche partitiche. La docente di diritto del lavoro e diritto sociale europeo all’università di Firenze è stata infatti considerata una figura di elevato spicco dai gruppi pentastellati. La parola passa però ora alla Rete: tra oggi pomeriggio e domani mattina seggi virtuali aperti per gli attivisti del Movimento 5 Stelle, che dovrebbero ratificare la scelta dei parlamentari, anche se su Twitter è arrivato il “no convinto nel merito e nel metodo” da parte di Paolo Becchi, considerato figura influente tra coloro che si sentono vicini alle idee pentastellate.

Grazie alla nostra intransigenza il Pd è stato obbligato a ritirare Violante e presentare un nome di alto profilo: la prof. Silvana Sciarra. Lo so, anche noi avevamo quattro candidati di alto profilo, e mi direte perché non uno dei nostri. La risposta già la sapete: a noi non interessa che entri in Corte un nostro candidato, bensì un qualsiasi candidato purché con i requisiti necessari e soprattutto senza una storia politica alle spalle. Silvana Sciarra, a mio parere, li ha entrambi”, ha scritto su Facebook il deputato Danilo Toninelli, che sul voto della Consulta e la posizione del Movimento 5 Stelle è uno dei più attivi da mesi.

La posizione ufficiale

In un post sul blog di Grillo, intanto, è apparsa la posizione ufficiale dei parlamentari di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, i quali – a proposito della prof. Sciarra – sottolineano: “Ha i requisiti formali richiesti dall’art. 135 della Costituzione (a differenza di Violante). Infatti è professore ordinario in materie giuridiche, attualmente in attività presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha una produzione scientifica rilevantissima, dirige riviste specializzate e nel suo settore è nota a livello internazionale”.

Inoltre, “è sconosciuta alle procure” e “a differenza di Violante, Bruno, Vitali, Catricalà, Legnini, Fanfani, Balduzzi e Leone, NON ha precedenti esperienze politiche: non ha mai fatto parte di un partito o di un Governo; non è mai stata deputato, sindaco, sottosegretario o ministro; non è amica d’infanzia del Ministro Maria Elena Boschi o sodale di Cesare Previti; non è mai stata candidata né eletta per alcuna carica politica. Tutti requisiti che dovrebbe avere chiunque aspiri a fare il giudice costituzionale o il membro del Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno dei magistrati”.

“Per il M5S l’unico scopo è quello di portare nelle istituzioni di garanzia persone competenti, valide e indipendenti dalla politica”, insistono i parlamentari, che ricordano inoltre: “Dopo che grazie alla strenua opposizione del M5S è stata affondata la candidatura di Luciano Violante, sulla quale il partito di Renzi si è inchiodato per oltre due mesi, bloccando il Parlamento con venti elezioni andate a vuoto, sia PD che Forza Italia hanno finalmente accolto la richiesta di metodo e di trasparenza del M5S, che in una democrazia partecipata dovrebbe essere la normalità: proporre persone di alta professionalità, non legate ai partiti, ufficializzandone pubblicamente la proposta”.

Concludono i pentastallati: “I nomi inizialmente annunciati erano quelli di Silvana Sciarra e Maria Alessandra Sandulli. Dopo gli attacchi di Forza Italia, Maria Alessandra Sandulli ha ritirato la propria candidatura, quindi oggi l’unica proposta ufficiale di candidatura è quella della professoressa Silvana Sciarra”. Se gli attivisti del blog avallassero la sua candidatura, dunque, per la nomina della Sciarra alla Consulta resterebbe un solo ostacolo: quello dei “franchi tiratori”. Che come noto, in occasioni ben più importanti, hanno dato il loro contributo negativo.

 

GM