
La Lega Nord è in piena ascesa e con il segretario Matteo Salvini sembra aver ritrovato lo slancio per riconquistare quella fetta di elettori persi negli anni al fianco di Forza Italia-Pdl.
Infatti i più recenti sondaggi hanno dimostrato una crescita dei consensi per il partito del Caroccio, tanto che lo stesso Salvini ieri ha annunciato la volontà di costruire una piattaforma per un nuovo centro destra definito “libero”, per creare un confronto tra i partiti di quell’area, dei delusi di Forza Italia, Nuovo Centro destra e degli altri gruppi o movimenti politici.
Una breccia che spacca e penetra la vecchia guardia emigrata da Alleanza Nazionale e che al contempo trovi nuove alleanze a partire da Fratelli d’Italia di Francesco Storace.
Lega dei popoli o nuovo centro destra libero
Come trapelato in queste ultime settimane, l’intenzione del Caroccio è quella di espandersi non solo sul territorio italiano e andare alla volta del Sud ma anche di raccogliere nuove adesioni. Tanto che spunta ora un nuovo progetto politico annunciato da Salvini che potrebbe essere collegato alla formazione della cosiddetta “Lega dei Popoli”, ovvero una Lega in stile meridionale che dovrebbe raccogliere le esigenze del Sud e che sarà promosso dal senatore Raffaele Volpi e il deputato Angelo Attaguile .
Lo stesso Volpi ha spiegato che il progetto è stato anche sollecitato da Salvini: “Dopo l’elezione a segretario Salvini mi ha chiamato e mi ha proposto questa sfida, ho subito accettato, la politica è la mia malattia”.
“Lunedì andremo a parlare con una serie di professionisti a Napoli, abbiamo stabilito un dialogo proficuo con gli autonomisti sardi e siculi, con tantissime associazioni territoriali, con Fare Ambiente e il professor Vincenzo Pepe”, ha invece spiegato Attaguile.
Oltre all’alleanza con Fratelli d’Italia il gruppo leghista punterebbe anche a movimenti minori che hanno riscosso attenzione. Infatti, Attaguile ha fatto sapere che “stiamo dialogando anche con il Movimento dei Forconi. Questo non vuol dire che devono aderire o che li inglobiamo, ma vogliamo capire le loro esigenze e le problematiche che rappresentano”.
Il progetto della Lega dei Popoli ha già i primi consensi nel Lazio, dove ha trovato l’adesione di Marco Pomarici, consigliere di Roma Capitale, eletto nelle fila del Nuovo Centro Destra e altri 6 colleghi dei Municipi di Roma che sono passati con la Lega dei Popoli. “E’ l’unica alternativa”, ha detto Pomarici.
Mentre, Daniele Giannini, consigliere ed ex presidente del XIII municipio di Roma, ha spiegato che “la Lega di Matteo Salvini è l’unica forza che difende le tradizioni e gli interessi degli italiani”.
Tra gli altri consiglieri che formalizzeranno nuovi gruppi della Lega a Roma, oltre a Pomarici e Giannini, anche Luca Aubert e Simona Baldassarre, consiglieri del Municipio Roma I-Centro Storico e Raimondo Fabbri e Maria Gemma Di Trocchio, consiglieri del XIII Municipio Roma Aurelio.
Secondo le precisioni, a Roma, la lega dei Popoli mira all’8%. Secondo i sondaggi, il nuovo progetto politico al Sud raccoglie il 5% mentre il 3% sul piano nazionale.
Il programma s’incentrerà su cinque tematiche, così come annunciate ieri da Salvini in un’intervista rilasciata a Libero: immigrazione, sicurezza, lavoro, famiglia e euroscetticismo. Per quanto riguarda il lavoro di coordinamento per la lega dei popoli, Volpi si occuperà del Mezzoggiorno e Attaguile della Sicilia.
Mentre si attende l’annuncio di fine mese di Salvini, arriva il consenso del fondatore della Lega Umberto Bossi che intercettato questa mattina a Montecitorio ha detto che “io la chiamerei Lega dei popoli, un mio vecchio progetto di venti anni fa…”, precisando ai microfoni di Adnkronos: “Altro che partiti, dentro ci devono essere i popoli, tutte le rappresentanze popolari…”.
Critiche leghiste
Il piano di espansione di Salvini ha riscosso alcune critiche e il monito dell’attuale governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni che ha commentato: “Bisogna stare attenti a quelli che saltano a bordo e che poi si rivelano più una zavorra che una risorsa. Sappiamo della necessità di organizzare il partito al sud ma anche di evitare che sia condizionato da personale politico non adeguato”.
Immediate le reazioni d Flavio Tosi, sindaco di Verona, che in un’intervista a Repubblica ha sottolineato che con l’intera coalizione, schiacciata a destra “è il modo migliore per far vincere Renzi a mani basse”.
“Se per fermare Renzi vuoi coagulare un soggetto nuovo, questo dev’essere di centrodestra. Da sola, la destra non basta e non vince. Non bisogna incorrere nell’errore di regalare il centro al capo del Pd”, ha poi precisato Tosi.
C.D.