Renzi risponde a Juncker: non vado in Europa con il cappello in mano

Matteo Renzi (getty Images)
Matteo Renzi (getty Images)

Botta e risposta tra il presidente della Commissione europea Jean-Claude Jucnker e il premier italiano Matteo Renzi. Ieri, il neo-presidente della Commissione Ue aveva lanciato una sferzata a Renzi sottolineando di non essere “il capo di una banda di burocrati”, in risposta alle accuse di tecnocrazia e burocrazia lanciate alle Ue dal premier italiano all’ultimo Consiglio europeo. “Al mio caro amico Matteo Renzi dico che non sono il capo di una banda di burocrati, forse lui lo è – ha affermato tranchant Juncker -. Io sono il presidente della Commissione Ue, istituzione che merita rispetto, non meno legittimata dei governi”, ha sottolineato

Intervistato ieri sera alla trasmissione Ballarò, condotta da questa stagione dal vicediettore di Repubblica Massimo Giannini, Renzi non si è fatto impressionare e ha risposto a sua volta per le rime a Jucnker: “In Europa ce la stiamo giocando, non l’abbiamo vinta nè persa ma stiamo facendo dei gol – ha detto con sicumera il premier italiano -. È cambiato il clima per l’Italia, in Europa non vado a dire ‘per favore ascoltateci’, non vado con il cappello in mano. Non vado a Bruxelles a farmi spiegare cosa fare e l’ho spiegato anche a Barroso e Juncker”. Renzi non si fa intimorire dalle reazioni europee e mostra sicurezza e quella spavalderia a cui ci ha abituati. “In Europa si sta combattendo una battaglia decisiva – ha sottolineato il premier -, quella dei 300 miliardi di investimenti. Servono più crescita e lotta alla disoccupazione e meno politica legata al rigore e al mero rispetto dei parametri che appartengono più a passato che al futuro”. “La riforma successiva a quella dell’Italia è quella dell’Europa”, ha aggiunto.

Nel frattempo, il presidente del Consglio difende a spada tratta la bontà delle sue riforme e sul suo cavallo di battaglia, il Jobs Act, ha dichiarato ieri a Ballarò: “E’ la riforma più di sinistra che io abbia mai visto” e ha fissato anche una scadenza per l’approvazione: il 1° gennaio 2015.

Ieri intanto sono arrivate le previsioni economiche di autunno della Commissione europea sulla crescita in Europa e in Italia. Bruxelles ha peggiorato le stime su Pil, deficit e debito italiano, con un vero e proprio record per quest’ultimo. Le stime peggiorate, soprattutto sul lato del deficit, potrebbero portare la Commissione Ue a chiedere misure aggiuntive all’Italia per l’aggiustamento del conti. Nel frattempo, dalla Commissione era arrivato nei giorni scorsi un primo via libera alla legge di stabilità italiana per il 2015. Il giudizio finale, però, si avrà solo a fine mese.

V.B.