Agenzia Entrate: niente più scontrini con la tracciabilità dei pagamenti

Scontrino (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
Scontrino (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Niente più scontrini fiscali. E’ quanto ha affermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, intervenendo ad un dibattito sulla lotta all’evasione fiscale alla Camera dei Deputati. Il motivo dell’abbandono degli scontrini è dato dall’introduzione della tracciabilità dei pagamenti, che nelle intenzioni del fisco dovrebbe rappresentare uno struumento di controllo più efficace dei guadagni dei commercianti. “L’attuazione della completa tracciabilità – ha spiegato Orlandi – comporterà l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci (come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali), con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell’amministrazione finanziaria”. Dunque non solo niente più scontrini, ma nemmeno niente più blitz della Guardia di Finanza come quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi anni – famoso quello a Cortina, tra le polemiche dei diretti interessati.

Con i nuovi strumenti di verifica fiscale, previsti dalla legge di Stabilità, l’Agenzia delle Entrate ha in programma di mettere a disposizione dei contribuenti, anche attraverso le reti telematiche, i dati in suo possesso, sui contribuenti stessi, acquisiti attraverso diverse banche dati. In questo modo, si vuole consentire al contribuente l'”autocorrezione”, per mettersi in regola con il fisco, e indirizzare invece la lotta alla’evasione verso le frodi e i “contribuenti meno collaborativi”. La legge di Stabilità introdurrà modifiche agli stumenti del ravvedimento operoso e della dichiarazione integrativa, allungandone i tempi.

La direttrice dell’Agenzia delle Entrate ha speigato che occorre “sia favorire la semplificazione degli adempimenti, sia modernizzare gli studi di settore”. L’obiettivo è duplice: rafforzare il rispetto delle norme e degli adempimenti fiscali e construire un nuovo rapporto tra fisco e contribuenti, un rapporto che sia fondato su una rinnovata fiducia tra Stato e cittadini. “Il nostro Paese si appresta a cambiare mentalità e a ridisegnare il rapporto tra Fisco e contribuente, improntato sul patto di reciproca fiducia, che mira a trasformare il cittadino in protagonista attivo della propria posizione fiscale”, ha affermato Rossella Orlandi. Anche il fisco dunque “cambia verso“.

V.B.