
Un nuovo fascicolo di indagine è stato aperto dalla Procura di Roma, su disposizione del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, d’accordo con i due procuratori del caso Cucchi, Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, per “atti relativi a”, quindi ancora senza ipotesi di reato e senza indagati, sulla morte del giovane 31enne romano, deceduto in circostanze mai chiarite all’ospedale Pertini di Roma, qualche giorno dopo essere stato arrestato. Tutto nasce da un esposto della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, nei confronti del perito dei pm, l”ex direttore del dipartimento di medicina legale dell’università La Sapienza, Paolo Arbarello.
“Presenterò un esposto in Procura contro il professore Paolo Arbarello per falsa perizia. Siamo stati presi in giro”, aveva detto Ilaria Cucchi l’altro giorno a Palazzo Madama, dove era stata ricevuta con alcuni familiari dal presidente del Senato, Pietro Grasso. La donna aveva proseguito: “Per cinque anni la mia famiglia è stata abbandonata dalle istituzioni, anche se ha continuato a crederci. Oggi non ci sentiamo soli, il presidente del Senato ha detto che è inaccettabile quello che è successo. Quello che chiediamo è che chi sa qualcosa parli e strappi il velo dell’omertà. Vogliamo la verità e non capri espiatori”. Secondo la Cucchi, Arbarello avrebbe “significativamente orientato l’indagine”, dicendosi sin da subito “portato a ritenere che ci sia una responsabilità dei medici però lo devo dimostrare”.
Il perito, da parte sua, aveva minacciato querela nei confronti di Ilaria Cucchi, rilevando: “Lo abbiamo scritto e ripetuto più volte: ci sono lesioni che sono sospette. Ma noi non siamo in condizioni di dire se qualcuno gli ha sbattuto la testa contro il muro facendolo cadere o se invece ha fatto tutto da solo. In ogni caso, ripeto, non sono queste le cause del suo decesso”. Ha aggiunto Arbarello: “La cosa mi indigna. Per questo ho fatto tutto quello che ho ritenuto giusto fare insieme ai miei colleghi e ai magistrati. Intanto, ho dato mandato al mio avvocato Coppi di procedere per diffamazione”.
Pronta a essere processata
Ilaria Cucchi aveva controreplicato dicendosi pronta a “essere processata così avrò la possibilità di dire tutto ciò che è a mia conoscenza” e ribadisce la sua versione dei fatti: “Il professor Arbarello ha dichiarato sotto giuramento che non esiste letteratura scientifica che metta in relazione disfunzioni vescicali e frattura del sacro. L’udienza successiva i miei consulenti hanno portato al processo un testo di medicina legale che affermava l’esatto contrario ed a cui lo stesso Arbarello aveva collaborato alla stesura. Quest’ultimo dimentica che io, personalmente, ed i miei familiari abbiamo partecipato a tutte le riunioni peritali ed abbiamo osservato ed ascoltato”.
GM