
Lo U.S. Central Command – il Comando centrale delle forze Usa – ha reso noto che la notte scorsa sono stati condotti raid aerei contro la leadership dell’Isis nei pressi di Mosul, in Iraq e sulla distruzione, nel corso dei raid, di un convoglio di veicoli. La notizia è stata ripotata anche dal quotidiano britannico Guardian e da quello israeliano Ynet. Testimoni locali riferiscono che nella notte gli jihadisti hanno evacuato l’ospedale della zona per riservarlo ai loro uomini. Nessuna conferma né smentita ufficiale è stata data sulla morte o sul ferimento dell’emiro Abu Bakr alBaghdadi la guida politica e carismatica dello Stato Islamico. Nessun commento sulla morte del Califfo anche da parte del generale iracheno Mohammed al Askara, consigliere per i media del ministero della Difesa che tuttavia ha confermato come nell’operazione notturna siano rimasti uccisi diversi esponenti di spicco del gruppo jihadista. Nonostante le cautele ufficiali i media arabi continuano a ritenere probabile che nel corso degli attacchi della scorsa notte sarebbe stato colpito proprio il Califfo. Secondo la rete tv Al-Hadath, parte del network di al Arabiya, la morte di al Abu Bakr alBaghdadi non sarebbe collegata alla distruzione del convoglio appartenente agli jihadisti ma ad un obiettivo diverso, anche questo centrato la scorsa notte: i jet americani, riferisce Al-Hadath, avrebbero infatti colpito una casa nella cittadina di al-Qaim,, ultima città irachena nella regione occidentale di al Anbar al confine con la Siria, dove era in corso una riunione dei comandanti locali dello Stato Islamico, cui partecipava anche il ‘Califfo’.
Un attacco condotto a seguito di informazioni raccolte dell’intelligence sul territorio. I bombardamenti su al-Qaim fanno parte della serie di raid condotti nelle ultime ore dagli aerei della coalizione in Iraq settentrionale e nella Siria orientale e settentrionale ma, nel quadro di questa offensiva, l’abitazione colpita a sarebbe stato un obiettivo specifico. Non risolve il mistero sulla morte del Califfo un presunto tweet di Abu Mohammad al Adnani, portavoce dell’Isis, che suona come una conferma indiretta sul ferimento del leader “Pensate che il califfato sarebbe finito con la morte del Califfo? Noi gli auguriamo una pronta guarigione”. La prima e finora ultima apparizione video di Baghdadi risale all’agosto scorso, quando diresse la preghiera comunitaria musulmana nel venerdì che precedeva il mese del digiuno di Ramadan nella Grande Moschea di Mosul, la seconda città irachena conquistata in giugno dall’Isis. Nei mesi scorsi si erano rincorse notizie sull’uccisione o del ferimento di alBaghdadi durante i raid aerei della coalizione arabo-occidentale guidata dagli Stati Uniti. L’ultima volta, il 6 settembre berano state fonti dell’intellicence curda a diffondere la notizia della sua morte. Il Pentagono aveva prontamente smentito la notizia. Smentita che questa volta non è pervenuta, non ancora.
ADB