
Costigliole d’Asti. Dopo una serie di fitte indagini da parte della procora di Asti, ora una cosa è certa: c’è una svolta nell’inchiesta sulla morte di Elena Ceste.
Fino ad aggi era solo una supposizione, avvalorata da una serie di indizi, ma ora gli inquirenti sono sicuri: il cadavere senza vita della mamma di Costigliole, è stato depositato e nascosto, con un tentativo sbrigativo di insabbiamento, utilizzando rami, arbusti e – forse – anche cercando di coprirlo con fango e zolle che, almeno per quanto riguarda una parte dell’addome, ne hanno impedito la totale distruzione o scheletrizzazione.
“La certezza – riporta la stampa.it – è arrivata dopo una serie di test sulla posizione del corpo (trovato rannicchiato) che hanno escluso altre ipotesi. La posizione del cranio, innaturale rispetto al corpo, si spiega con l’azione di un animale selvatico o degli eventi naturali degli ultimi mesi. Quindi è certo che Elena Ceste sia deceduta in un altro luogo, anche se non si può ancora dire con sicurezza come sia morta.”
LE RICERCHE NEL CANALE RIO MERSA
Le ricerche di frammenti ossei nel canale Rio Mersa di Isola d’Asti dove è stato trovato, il 18 ottobre scorso, il corpo senza vita della Ceste sono concluse.
Sono stati ripescati, con una tecnica originale: blocchi di terreno sono stati estratti e “setacciati zolla per zolla. E così sono riemersi quasi tutte le parti dello scheletro, anche i più minuti, compresi alcuni componenti del collo che si ritenevano totalmente dispersi; ricomposte le mani e gli arti inferiori.
“I carabinieri della Scientifica – prosegue la stampa.it – hanno consegnato ieri un reperto importante, forse decisivo per il proseguo delle indagini. Un frammento di fegato è stato affidato dai pm ai periti per valutare se la vittima, nelle ore precedenti la scomparsa, avvenuta il 24 gennaio scorso, avesse o no assunto psicofarmaci, sostanze alcoliche o stupefacenti; per completare l’esame ci vorranno almeno tre settimane. Idem per la ricerca delle diatomee, l’alga unicellulare che dimostra con la sua presenza se una persona è morta annegata o se invece è deceduta per altre cause.”
MICHELE INDAGATO
I genitori di Elena intanto, hanno confermato agli investigatori, che la mamma di 4 figli, il 3 novembre 2013, una domenica, a Torino nella casa di famiglia, aveva rivelato che nel suo matrimonio c’era qualcosa che non andava. I genitori inoltre hanno precisato che la figlia non era depressa e non faceva uso di psicofarmaci; circostanza confermata dal medico di famiglia Mario Gozzellino che vide Elena il pomeriggio prima della scomparsa, trovandola tranquilla e serena come sempre.
AMICO O AMANTE?
“Infine – sempre secondo la stampa.it – spunta il vero amico-amante di Elena Ceste. E’ un meccanico di Settimo Torinese, Antonio R., 42 anni. Aveva conosciuto la donna su Facebook ed ebbe con lei, in autunno, un incontro all’interno della casa di Costigliole: in casa, a quell’ora della mattina, non c’era nessuno. Poi un’altra serie di incontri nelle cave non distanti da via San Pancrazio.”
MD