
Walter Mazzarri ancora una volta è stato confermato dalla dirigenza dell’Inter e dal Presidente Thohir, nonostante l’ennesimo passo falso della fin qui tormentata stagione neroazzurra. L’indonesiano è rimasto a Milano un giorno in più per capire il momento che sta vivendo la squadra e se era davvero il caso di mandare via il tecnico livornese. Alla fine si è deciso di rimanere così, con la possibilità per Mazzarri di lavorare due settimane per preparare il derby, seppur senza tutti i Nazionali. Al rientro nel campionato gli saranno date fondamentalmente tre partite per raddrizzare la stagione: il derby, il match col Dnipro di Europa League e la gara con la Roma, tutte peraltro da giocare in casa, un motivo in più per fare bene. Attenzione perchè in caso di prestazione scialba nel derby con conseguente sconfitta l’ultimatum potrebbe anche scadere lì.
Fondamentalmente sono tre i motivi per cui Mazzarri non è stato esonerato. Il primo è la vera mancanza di alternative. Si fanno i nomi di Leonardo, Zenga, Seedorf, Zaccheroni e il tecnico della Primavera Vecchi, ma nessuno convince. Convincerebbe tutti Mancini ma riportarlo a Milano non sarebbe una cosa semplice, per vari motivi. Secondo è il fatto che comunque non si vuol buttare via il progetto che si era studiato dalla scorsa stagione, provando a resistere ancora qualche tempo. Terzo, il famoso fair play finanziario. L’Inter è nel mirino della UEFA e un altro allenatore a libro paga (Mazzarri percepisce 3,5 milioni di euro all’anno), sarebbe davvero dura da sostenere. Per questi motivi si va avanti con l’ex tecnico di Napoli e Reggina, tra le altre. Almeno fino al derby…
Marco Orrù