Eurozona, la Bce rivede le stime su inflazione e Pil

La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte (Getty Images)
La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte (Getty Images)

Monito all’Eurozona dalla Banca centrale europea. L’Eurotower ha rivisto al ribasso le stime su Pil e inflazione della zona euro. La crescita dell’Eurozona si fermerà quest’anno allo 0,8% in calo dalla precedente stima a +1%. Nel 2015 il Pil crescerà del +1,2%, anche in questo calo in calo dalla stima precedente a +1,5%. Nel 2016 il Pil dell’area euro sarà a +1,5%, la stima precedente era a +1,7%. Queste nuove stime corrispondono ad una situazione di indebolimento della crescita nella zona euro, sottolinea la Bce. Nelle previsioni economiche di autunno, annunciate nei giorni scorsi, anche la Commissione europea ha peggiorato le proprie stime sul Pil: la zona euro crescerà dello 0,8% nel 2014 e dell’1% nel 2015.

Riguardo all’inflazione, gli analisti della Bce prevedono per il 2014 l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona a +0,5%, in calo dallo 0,7% della stima precedente. Nel 2015 l’inflazione salirà all’1%, meno dell’1,2% dell’ultima previsione, mentre nel 2016 l’inflazione nell’Eurozona sarà dell’1,8%, contro la precedente stima dell’1,9%. Comunque ancora sotto l’obiettivo del 2% già fissato dalla Bce.

Nel frattempo, la Banca centrale europea si aspetta che le misure straordinarie varate finora, come la aste di liquidità Tltro (Targeted Long Term Refinancing Operation – Operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine) destinate alle banche con l’obiettivo di rilanciare il credito alle imprese, facciano ripartire l’asfittica economia dell’Eurozona. La Bce si aspetta inoltre che il suo bilancio torni ai livelli di inizio 2012 quando raggiunse quota 1000 miliardi di euro. Inoltre, il consiglio direttivo dell’istituto ha ribadito l’impegno unanime “a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del suo mandato”, come è scritto nel bollettino mensile della Bce. E come del resto ha annunciato più volte il presidente Mario Draghi negli ultimi giorni.

Niente affatto rassicuranti sono poi le previsioni sul tasso di disoccupazione nell’Eurozona, che resterà sopra l’11% sia nel 2014 (11,6%) che nel 2015 (11,3%) e scenderà sotto il 10% solo nel 2019.

Nel frattempo, mentre Draghi rassicura che la Bce è pronta a “continuare nell’espansione del bilancio” e a “intraprendere ulteriori azioni di politica monetaria non convenzionali”, arrivano le critiche dei saggi dell’economia tedesca, evidentemente non pienamente consapevoli della situazione e dell’allarme lanciato dall’Ocse sull’economia europea: “La zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale“.

V.B.