
Il Movimento 5 Stelle ha sporto denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica nei confronti del Ministro della Difesa Roberta Pinotti; lo ha spiegato attraverso il proprio profilo Facebook il deputato pentastellato Alessandro Di Battista, che ha spiegato anche – come inciso – che il membro dell’esecutivo Renzi “tra l’altro, si dice, in pole-position per il dopo Napolitano”.
Il motivo della denuncia? “Riteniamo che abbia utilizzato un aereo-blu per farsi accompagnare a casa sua. Lei sostiene di aver semplicemente usufruito di un volo di addestramento già previsto. Caso strano un volo partito 10 min dopo l’arrivo della Pinotti a Ciampino (veniva da Cardiff) e diretto, caso ancor più strano, a Sestri, cioè a casa sua. Bene, se ne occuperà la procura e la magistratura contabile. Noi abbiamo fatto il nostro dovere”.
Aggiunge Di Battista: “Abbiamo scritto atti parlamentari ai quali il Ministro non ha risposto. Non risponde alla domande dei giornalisti. Se ne frega. Arrogante! Non sono i 3600 euro che quel volo costa ogni ora (comunque non è poco). Il problema è il loro, costante, abuso di potere. Il loro sentirsi invulnerabili, intoccabili, differenti da noi cittadini. Auguri Ministro!”.
In serata è arrivata la replica del ministero della Difesa, che in una nota spiega: “Si è trattato di un volo del tutto legittimo, come sarà puntualmente chiarito in ogni sede, compresa quella parlamentare. Basti dire che l’utilizzo del volo addestrativo – non volo di Stato come erroneamente riportato da alcuni mezzi di informazione – non ha comportato alcun maggior onere ma, al contrario, ha determinato un risparmio per l’erario”.
“Del resto, ad attestare la determinazione con la quale il ministro Roberta Pinotti persegue costantemente il minor impiego di risorse pubbliche possibile per la sua persona” – prosegue la nota – “basti considerare che solo per sua reiterata richiesta gli organi competenti hanno acconsentito a ridurre, sin dall’inizio del suo mandato, l’entità delle misure di protezione a suo favore, accordate ai Ministri più esposti e tra essi a quello della Difesa, che avrebbero comportato, tra l’altro, la possibilità di sistematico ricorso al volo di Stato per motivi di sicurezza”.
GM