Coldiretti: in futuro “più di due cuochi per ogni operaio”

Cuoco (NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)
Cuoco (NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)

Secondo un’analisi di Coldiretti Giovani Impresa, che ha preso in considerazione le iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori, statali e paritari, è in atto uno stravolgimento della tendenza che vedeva la predominanza degli istituti professionali con indirizzo industriale sulle scuole di enogastronomia e turismo. Lo studio è inserito nell’ambito del dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani”, presentato durante gli “Oscar Green”, premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

L’associazione di categoria ha commentato così i dati relativi all’anno scolastico 2014/2015: “Nell’Italia del futuro ci saranno più di due cuochi per ogni operaio, con la crisi che ha cambiato profondamente le aspirazioni dei giovani ed ha provocato il crollo delle iscrizioni agli istituti professionali con indirizzo industriale, scese al minimo storico rispetto al boom delle scuole di enogastronomia e turismo. Quest’anno si sono iscritti al primo anno degli istituti professionali per le produzioni industriali, la manutenzione e l’assistenza tecnica appena 20435 giovani, con un calo record del 58 per cento rispetto all’anno scolastico 2007/2008, mentre hanno optato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera in ben 48867, con un aumento del 18 per cento rispetto all’anno scolastico 2007/2008 che ha sancito l’inizio della crisi in Italia. Le aspirazioni dei giovani italiani sono state profondamente ridisegnate e si è verificato un sorpasso storico con l’alberghiero che conquista il secondo posto nelle scelte dei neoiscritti dopo il liceo”.

Secondo il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, questi dati sono “la dimostrazione che i giovani prima e meglio di altri hanno capito che l’Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”.

“A crollare sono stati anche gli iscritti alle prime classi degli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing con appena 45531 studenti che vogliono diventare ragioniere, la figura professionale più ambita dalle generazioni precedenti. Esce dunque completamente rivoluzionata la classifica ‘top five’ delle scuole più gettonate dai giovani. Nell’anno scolastico 2014/2015 si sono iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori 530.911 studenti e di questi oltre 266.360 hanno scelto un indirizzo liceale mentre per gli istituti tecnici e professionali della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie hanno optato in 264.541, tra cui quasi uno su quattro (il 24 per cento) ha scelto – conclude la nota – l’agricoltura, l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.

Da Maria Letizia Gardoni, delegata di Giovani Impresa della Coldiretti, arriva anche un apprezzamento al governo: “Come giovani riteniamo che immaginare la scuola del futuro come avamposto per lo sviluppo del made in Italy, come è stato fatto nel piano educativo »la buona scuola« sottoposto a consultazione pubblica dal Ministro Giannini, testimonia un’importante visione strategica, che coniuga la formazione delle nuove generazioni con un modello di sviluppo che è quello che Coldiretti sta sostenendo e portando avanti da diversi anni, basato su quanto di più bello, duraturo e sostenibile l’Italia è in grado da sempre di fare”.

In questa tendenza ha probabilmente rivestito anche un notevole peso sociologico la “spettacolarizzazione” della cucina e del mondo della gastronomia in atto nella televisione pubblica e privata, ma resta ancora da vedere quale parte di questo alto numero di iscritti deciderà di dare un seguito a questa istruzione o se si sarà trattato di una moda estemporanea promossa anche dai mass media. Soprattutto, però, dovranno essere il mercato del lavoro e le politiche delle aziende del settore ad assecondare questi dati e investire maggiori risorse sui settori chiave.

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