
Giudizio immediato per l’ex ministro dell’ambiente del governo guidato da Mario Monti, Corrado Clini, accusato dalla Procura di Roma di corruzione nell’ambito di un’inchiesta riguardante un finanziamento da 54 milioni di euro da parte del dicastero da lui diretto nei confronti del progetto New Eden, sulla riqualificazione di una zona dell’Iraq. L’ex ministro, che si trova indagato a piede libero da luglio poiché non vi è il rischio di reiterazione del reato, verrà processato il prossimo 12 marzo davanti la II sezione penale.
Clini finì ai domiciliari il 26 maggio di quest’anno; secondo le accuse, l’ex ministro avrebbe distratto fondi per 3 milioni di euro che erano destinati ad un progetto ambientale in Iraq. Il fatto criminoso sarebbe stato compiuto insieme ad un imprenditore, Augusto Calore Pretner di Ferrara, anche lui rinviato a giudizio oggi. Qualche giorno dopo le accuse di peculato, arrivarono per l’ex ministro anche quelle di corruzione.
Le contestazioni a Clini e Pretner, secondo quanto riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, riguardano mazzette intascate e derivanti dalla percentuale lucrata su un finanziamento erogato dal ministero dell’Ambiente ad una società irachena per un progetto di bonifica ambientale. Il rito immediato è stato disposto dal gup Massimo Battistini, su richiesta del pm Alberto Galanti della Procura di Roma.
La tesi accusatoria è che l’erogazione delle somme di denato come mazzetta sarebbe avvenuta tra l’ottobre del 2010 e il giugno del 2011 quando Clini era direttore generale del ministero dell’Ambiente, quindi prima che il ‘tecnico’ entrasse nel governo presieduto da Mario Monti.
GM