
Primi casi sospetti di Ebola in Italia. Si tratta di un antropologo senese, cooperante di una Ong, ricoverato ieri in isolamento presso l’ospedale Careggi di Firenze dopo aver chiamato il suo medico per la febbre alta. La notizia è stata confermata dalla Regione Toscana. Subito scattato l’allarme contagio, quando si è scoperto che all’ospedale Le Scotte di Siena non era ancora pronta la stanza per l’isolamento all’arrivo dell’ambulanza.
Non è ancora chiaro se l’azienda sanitaria senese fosse stata avvertita nel periodo in cui l’antropologo ha deciso di isolarsi in casa, dal suo ritorno dalla Liberia avvenuto in data 7 novembre. Ora l’uomo si trova all’ospedale Spallanzani di Roma, centro di riferimento insieme al Sacco di Milano per i test sul virus. I risultati si avranno in giornata, ma le sue condizioni non sembrano essere preoccupanti. Potrebbe trattarsi di un caso di malaria, come già accaduto nelle altre regioni da quando è scoppiata l’epidemia in Africa. Anche a Ravenna, un uomo di 56 anni, rientrato mercoledì sera dal Mali, si è presentato al Pronto soccorso con febbre e dolori muscolari. E’ stato trasferito al reparto malattie infettive dell’ospedale di Rimini, secondo quanto previsto dal protocollo anti-Ebola previsto dalla Regione. Intanto, Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, alla Camera per un’informativa urgente del governo sulle misure di prevenzione adottate, ha precisato che “i soggetti non sono contagiosi finché si presentano asintomatici, questo punto deve essere molto chiaro. Inoltre, non ci sono evidenze di trasmissione del virus per via aerea. Tutte le segnalazioni avvenute in Italia hanno finora avuto esito negativo”.
C.M.