
Nelle stesse ore in cui decine di migliaia di studenti e precari scendono in piazza in tutta Italia per protestare contro le politiche sul lavoro del governo Renzi, in quello che è stato ribattezzato come ‘sciopero sociale’, e mentre – nel contempo – il Partito Democratico riesce a trovare un accordo interno sul Jobs Act, si diffonde la notizia che il responsabile economico del partito, Filippo Taddei, è sotto tutela per aver ricevuto delle minacce.
Ad affermarlo ‘Il Corriere di Bologna’, che scrive: “È soprattutto la modifica dell’articolo 18 a non andare a genio a chi, nelle settimane scorse, gli ha indirizzato minacce personali, alcune delle quali apparse anche su internet”. Notizie diffuse a mezzo stampa che non contribuiscono ad attenuare un clima di altissima tensione nel Paese e che vengono confermate dal diretto interessato, il quale in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, si lascia andare a un commento lapidario: “Confermo, ma preferisco parlare del lavoro che stiamo facendo per tutti”.
A Taddei arriva la solidarietà del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che a margine di un convegno afferma: “Non ne addebito la responsabilità a chi in modo trasparente, anche se io non condivido, si oppone al Jobs Act. Però attenzione tutti, che il giacimento degli imbecilli è sempre a disposizione. Attenzione ai toni che usiamo. Il conflitto è democratico, lo sciopero è democratico, ma attenzione che ci sono gli imbecilli in giro”.
Pd solidale con forze dell’ordine
Intanto, commentando gli scontri di piazza di oggi, il responsabile sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, porta la solidarietà del suo partito “agli agenti e ai funzionari delle forze dell’ordine feriti a Padova e a Milano”: “Sono molto preoccupato per la spirale di violenza che percorre le manifestazioni del Paese. Esprimo l’augurio di guarigione ai feriti negli scontri di oggi”. Solidarietà anche “ad una sede del Partito Democratico presa d’assalto oggi da una frangia antagonista di una manifestazione sindacale non confederale”, episodio avvenuto a Padova.
“Soffiare sul fuoco o sottovalutare la situazione può essere gravissimo”, ha aggiunto Fiano, che poi conclude: “C’è una sola ricetta contro il pericolo di un aumento della violenza politica e sociale; un Governo e un Parlamento che facciano bene e rapidamente il loro lavoro di riforma, fiducia e collaborazione con le forze dell’ordine, e osservanza e applicazione delle leggi e della Carta costituzionale”.
GM