Della Valle contro la Fiat: un bidone salvato dalla Ferrari

Diego Della Valle (Samir Hussein/Getty Images/Getty Images)
Diego Della Valle (Samir Hussein/Getty Images/Getty Images)

L’imprenditore Diego Della Valle è tornato all’assalto di Sergio Marchionne e della famiglia Agnelli, rispettivamente amministratore delegato e proprietaria della Fiat. L’occasione della nuova stoccata è stata data all’imprenditore marchigiano dalla quotazione in Borsa della Ferrari, avvenuta nei giorni scorsi, che secondo Della Valle “ha salvato quel bidone che è la Fiat“. L’imprenditore calzaturiero, patron del famoso marchio Tod’s, non è nuovo ad attacchi contro la Fiat e in particolare contro Sergio Marchionne. Secondo Della Valle, la quotazione in Borsa della Ferrari “depaupera l’azienda che invece usava quel denaro per finanziare il suo sviluppo”. “Invece – ha spiegato – adesso quotano in Borsa un pezzetto per ripianare i debiti di Fiat mentre il resto se lo prendono gli azionisti. E’ vergognoso, l’Italia cambierà quando capirà quanto male ha fatto questa famiglia al Paese“, è il lapidario giudizio dell’imprenditore contro gli Agnelli.

Della Valle ha anche attaccato la cacciata dalla Ferrari di Luca Cordero di Montezemolo, suo amico e socio nella Ntv, la società proprietaria dei treni ad alta velocità Italo che si appresa a licenziare quarto dei suoi dipendenti (248) ad appena due anni dall’inizio dell’attività. “E’ vergognoso” il modo in cui Montezemolo è stato mandato via dalla Ferrari e “il motivo è evidente”, ha accusato Della Valle. Il posto di Montezemolo è stato preso da Sergio Marchionne.

L’imprenditore marchigiano non si è fermato alla Fiat nelle sue critiche ma, come già fatto recentemente, ha accusato anche la politica sull’attuale condizione di difficoltà dell’Italia: “Auspico si vada a votare il prima possibile”, ha affermato: “Fare altri due anni così significa uccidere il Paese”. “Mi auguro si termini il prima possibile la legge elettorale”, ha aggiunto, e che “arrivi qualcuno che possa comandare per davvero”, facendo decidere agli elettori chi dovrà guidare il Paese, ha sottolineato. “So che in Parlamento c’è qualcuno che sentendo questo salta sulla sedia – ha continuato – perché vorrebbe restare fino alla fine, ma in quel marasma quelli in gamba sono sommersi da quelli che hanno capito che è l’ultima occasione per loro di stare su quella sedia”, ha concluso. Allo stesso tempo, però, Della Valle ha voluto rassicurare su sui rapporti con il premier Matteo Renzi: “Sono ottimi”, ha detto. “Abbiamo magari la stessa visione, ma con percorsi diversi. Quando non eravamo d’accordo ce lo siamo detti in faccia”, ha precisato.

Nel frattempo il gruppo Fca (Fiat Chrysler Automobiles), in cui è confluito lo storico marchio Fiat dopo la fusione con l’americana Chrysler, “riceverà dalla Ferrari 2,25 miliardi di euro fra dividendi e trasferimenti di liquidità”, prima della separazione della Ferraru dalla stessa Fca. “Intendiamo entrare in certe altre transazioni, comprese distribuzioni e trasferimenti di fondi da Ferrari, attualmente stimati a 2,25 miliardi di euro“, si legge in un comunicato di Fca, depositato presso la Sec, l’autorità Usa di controllo sui mercati, in vista del collocamento di azioni Fca a Wall Street, previsto entro la fine dell’anno.

V.B.