
Da ieri la tranquilla Brisbane, nello stato australiano del Queensland in Australia, è blindata e deserta. Migliaia di poliziotti per le strade, viabilità bloccata, controlli e massima allerta. Tutto chiuso, dai negozi alle banche. La cittadina si è fermata proclamando un giorno di festa in occasione del G 20 il vertice che vede riuniti i Grandi del pianeta. L’agenda è contrassegnata dai fattori di crisi e dunque è scandita da un orizzonte di piena emergenza: per primo la debolezza che accomuna l’economia mondiale. L’Fmi che arriva a Brisbane chiedendo un rilancio immediato della crescita. Il primo obiettivo è un ‘piano di azione’ che rimetta in moto l’economia mondiale, facendola crescere di almeno il 2% nei prossimi 5 anni: anche investimenti, infrastrutture, partecipazione di capitale privato. Un rilancio da 2 mila miliardi di dollari. Il premier Tony Abbott punta ad ottenere un documento finale dove l’obiettivo risulti messo a fuoco, scandito da un calendario serrato e, sopratutto, oggetto di una strategia comune. Si cercherà di creare una cabina di regia a livello G20 con il monitoraggio di organismi internazionali come l’Ocse. E la missione ‘crescita’ non sarà disgiunta da impegni comuni sulla lotta all’evasione e ai paradisi fiscali. Presente a Birsbane anche il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker accompagnato dall’eco del caso LuxLeaks per il quale Juncker è stato accusato di agevolazioni fiscali improprie. Sul tavolo delle intese anche il recente accordo sui gas serra raggiunto tra Barck Obama e la Cina che riapre la partita sul climate change. Il Presidente Usa prepara l’annuncio ad effetto: un contributo di 3 miliardi di dollari ad un nuovo fondo internazionale istituito per aiutare i Paesi poveri ad affrontare la lotta contro i cambiamenti climatici. E un clima che si fa sempre più gelido è quello che riguarda le parti contrapposte sulla crisi Ucraina. Per primo il presidente russo Vladimir Putin che incontrerà Obama sebbene un colloquio a due non sembra al momento in programma. Il Grandi paleranno di Isis e di Ebola, su cui gli Usa che chiamano i leader mondiali ad un maggiore impegno. Per il premier Matteo Renzi presente a Brisbane il viaggio in Australia potrebbe favorire un incontro con il premier indiano Modi sullo spinoso dossier marò.
ADB