
E’ un episodio assurdo, quello denunciato da ‘Famiglia Cristiana’, che racconta di un padre sconvolto per quello che la madre di suo figlio costringeva a fare al bambino, di appena 6 anni. Racconta il genitore: “Un giorno è tornato a casa quello di sei che faceva la prima elementare dicendomi che la maestra gli faceva mettere il rossetto e li faceva parlare davanti allo specchio per imparare a scandire le parole”.
Il padre del piccolo, all’inizio, pensa che sia un’idea di qualche ‘compagnetta’, finché la maestra “ha scritto sul quaderno, nero su bianco, proprio quella richiesta: portare a scuola rossetto e specchietto”. Il genitore però non ci sta e replica: “Uno è anti-igenico passarsi il rossetto; due, magari lo chiedi prima a me che a mio figlio di sei anni; tre, è umiliante per lui che vede solo la mamma mettere il rossetto. Non serve il rossetto basterebbe lo specchietto se è per la pronuncia delle parole”.
Colloqui con la dirigente scolastica, poi con la maestra in questione, che replicava quasi stupita dell’affronto: “Sosteneva che non ci fosse nulla di male nel far mettere il rossetto anche a un bambino. Da lì, poi, sono successe una serie di cose concatenate fino ai corsi sulla sessualità. Anche per il più piccolo di quattro anni, all’asilo nello stesso plesso. Un giorno è venuto da me piangendo dicendomi che la maestra gli aveva detto che poteva diventare una femminuccia compiuti i quattro anni”.
Il genitore, a quel punto, decide di spostare il bambino in un’altra scuola e oggi commenta: “Chi è rimasto in quella scuola lotta perché vogliono introdurre l’educazione al gender nel piano di offerta formativa (pof). Senza capire che così travi l’innocenza dei bambini nel loro inconscio togliendogli la bellezza della vita che sta anche nello scoprire l’altro. I genitori sono lì apposta per spiegare, al momento giusto e solo loro sanno qual è, la sessualità, l’affettività e cosa vuol dire volere bene”.
Redazione