
Il lander Philae, che si trova appoggiato sulla superficie della cometa Rosetta, ha esaurito la carica della sua batteria a pannelli solari, motivo per cui si è spento ed è entrato in fase di “ibernazione”. Il responsabile dell’Asi, Enrico Flamini, ha spiegato che “Philae si è addormentato, dopo aver fatto anche l’ultima parte della sequenza di operazioni programmata”. Insomma, la parziale rotazione della cometa, che aveva permesso ai pannelli di essere più esposti nei giorni scorsi, non è stata più sufficiente.
Il tempo è bastato, però, a completare l’inserimento della sequenza di attivazione del trapano Sd2, progettato e costruito in Italia dal Politecnico di Milano (coordinatrice Amalia Ercoli Finzi) e dalla Selex Es (gruppo Finmeccanica). Flamini ha spiegato: “La sequenza relativa al dispiegamento del trapano è stata completata perché il trapano è fuoriuscito in tutta la sua lunghezza, ossia circa 50 centimetri. Questo lascerebbe supporre che la perforazione possa essere avvenuta, ma la conferma potrà arrivare soltanto dai dati di Philae, che i ricercatori stanno analizzando in questi giorni”.
A vigilare sul funzionamento del lander sono, oltre l’Asi, anche l’agenzia spaziale francese (Cnrs) e quella tedesca (Dlr). Il “pilota” di Philae, Andrea Accomazzo, ha spiegato che “I campioni saranno riscaldati in modo da poter analizzare i gas e individuare gli elementi chimici, parallelamente viene analizzata la struttura del materiale prelevato”. Nonostante si trovi ora fuoriuso, Philae potrebbe tornare a funzionare nel momento in cui Rosetta dovesse avvicinarsi al Sole, ha spiegato Accomazzo, che è anche responsabile delle operazioni della missione: “quando le stagioni sulla cometa cambieranno, il lander potrebbe riattivarsi. Noi continueremo ad ascoltarlo”.
Ap