Sondaggi, Renzi e Pd: scetticismo in crescita

Matteo Renzi (getty Images)
Matteo Renzi (getty Images)

Nell’ultima settimana che precede le elezioni regionali in Emilia-Romagna anticipate al 23 novembre, per eleggere il presidente della Regione, è stato promosso un sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, a cura di Ilvo Diamanti, realizzato per La Repubblica.
Dai risultati emerge un calo della fiducia nel governo che registra -13 punti percentuali scivolando al 43% e lo stesso premier Matteo Renzi registra un calo passando dal 62% al 52%, pur rimanendo in testa e superando di oltre 20 punti percentuali gli altri leader.
Infatti, segue il leader di Lega Nord, Matteo Salvini, si ferma al 30%, mentre Maurizio Landini, segretario della Fiom registra il 28%.
Seguono Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, con il 27%, Angelino Alfano con il 22%, Niichi Vendola di Sel con il 20%, Silvio Berlusconi con il 20% e a chiudere la classifica Beppe Grillo con il 18% di preferenze.

Una situazione che si riflette anche sui singoli partiti e le intenzioni di voto: il Pd cala dal 41% al 36,3%, mentre risalgono anche se di poco, Forza Italia dal 15,6 al 16,2% e Sel che passa dal 5,7 al 6,3%, mentre il M5S è stabile al 19,8%. Lega Nord sembra invece cavalcare l’onda del successo del suo leader e sale dall’8,8 al 10,8%.
Per quanto riguarda i partiti di destra, risale anche il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano passa dal 2,8% al 3,8% e Fratelli d’Italia-An cala leggermente al 3,6% dal 3,8%.

Inoltre, il sondaggio ha anche considerato gli orientamenti tra gli elettori di Forza Italia per cui si registra un drastico calo nella fiducia a Renzi che passa dal 46% al 29% e lo stesso Salvini crolla dal 41% al 29%.
Molto più critici nei confronti del governo, si rivelano essere gli imprenditori e i lavoratori autonomi: infatti, in questa fascia, la fiducia nel governo passa dal 64% al 42%.
Infine, la fiducia nel governo cala anche di 22 punti percentuali nella fascia delle casalinghe e di 15 punti tra i disoccupati.

“Dal corteo del sindacato – che paradossalmente ha perfino peggiorato la propria immagine, dopo la manifestazione del 25 ottobre– l’attenzione è tornata sulla crisi economica”, ha sottolineato Diamanti, precisando che “nel prossimo anno, il reddito della loro famiglia e il livello della disoccupazione sono destinati a peggiorare. Ma si riduce ancor di più la fiducia tra coloro che scommettono su un ulteriore deterioramento dell’economia italiana”.

C.D