
Nuova mattinata di terrore a Gerusalemme. Oggi, alle ore 7, l’ora della preghiera mattutina per i fedeli ebrei, la sinagoga Kehilat Yaakov di Shimon Agassi Street (nella zona ovest della città) è stata presa d’assalto da due uomini palestinesi armati di pistole, coltelli e altri oggetti contundenti. I media locali parlano di una scena terrificante, che ha visto anche degli scontri ravvicinati tra alcuni fedeli e gli assalitori. “Ho cercato di scappare, l’uomo col coltello mi si è avvicinato, tra di noi c’erano un tavolino e una sedia, mi ha preso lo scialle… alla fine sono riuscito ad allontanarmi”, ha raccontato uno di loro alla televisione israeliana Channel 2. Il bilancio è di quattro vittime e otto feriti, tra cui cinque fedeli in condizioni molto gravi. Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld ha comunicato che i due palestinesi sono stati uccisi dalle forze dell’ordine. Secondo le prime investigazioni, gli attentatori sarebbero del quartiere arabo di Jabel Mukaber di Gerusalemme Est. Il movimento di Hamas e tutta la Jihad islamica hanno comunicato la propria soddisfazione, definendo l’attentato un atto eroico, una vendetta per l’esecuzione di Yusuf al-Rumani. Quest’ultimo era l’autista di autobus la cui salma è stata ritrovata ieri nella zona nord di Gerusalemme. L’autopsia e le fonti della polizia israeliana escludono cause violente della morte e parlano di suicidio, ma la famiglia accusa alcuni israeliani di averlo impiccato per motivi nazionalistici. Il funerale si è svolto ieri proprio a Gerusalemme Est, di cui Al- Rumani era originario, con la partecipazione di migliaia di persone. Al-Masri, portavoce di Hamas, indica che l’attentato rientra nella strategia della tensione instauratasi nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme nelle ultime settimane. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu arringa contro le responsabilità del presidente palestinese dell’Anp Abu Mazen e contro il presunto lassismo della comunità internazionale. Si preannunciano nuovi scontri.
C.M.