Il Senato Usa blocca l’oleodotto Keystone, per ora

Activists In NYC Protest Against Keystone Pipeline Ahead Of Senate Vote
Proteste contro il Keystone (Spencer Platt/Getty Images)

Una sconfitta solo rinviata. L’oleodotto Keystone non supera, ancora una volta, la prova del Congresso americano assegnando una vittoria temporanea al Presidente Barack Obama dopo la debacle subita alle elezioni di metà mandato – Midterm Elections – dove il Repubblicani hanno conquistato il controllo dell’aula. Dopo il via libera alla Camera a maggioranza repubblicana,l o scorso 14 novembre, la misura è stata bocciata per un solo voto in Senato, dove fino all’insediamento dei nuovi senatori, il partito di Obama conserva temporaneamente la maggioranza democratica: il progetto, contestato dagli ambientalisti e dalle comunità di nativi americani che vivono nel nord degli Stati Uniti, ha ottenuto 59 voti rispetto ai 60 necessari per l’approvazione. Obama, se il testo fosse stato approvato, era pronto a porre il proprio veto. Il Presidente ha più volte ribadito che prima di decidere vuole siano completati gli studi sul progetto e di voler attendere il pronunciamento del Dipartimento di Stato, che ha la giurisdizione sugli oleodotti cross-border.
L’oleodotto Keystone dovrebbe trasportare il petrolio canadese dalle sabbi dell’Alberta, in Canada, fino alle raffinerie del Golfo del Messico. Dal 2008 anno di presentazione del progetto la discussione in aula discussione è giunta nove volte al voto, senza mai superare la prova del Congresso. Keystone è diventato così un nodo irrisolto e terreno di costante scontro politico nel dibattito sul cambiamento climatico. Obama da sempre punta più su altre fonti di energia mentre per i Repubblicani la grande opera rappresenta una priorità assoluta nell’agenda, e insistono sulla chance che l’oleodotto potrebbe rappresentare sul fronte dell’occupazione. I ritardi si sono poi accumulati anche a causa di una serie di azioni legali, fra le quali quella intentata dallo Stato del Nebraska che solleva dubbi sul percorso del l’oleodotto. Una decisione è attesa nelle prossime settimane.

Keystone sarà solo uno degli scontri in programma tra Repubblicani e Amministrazione Obama il quale sembra intenzionato ad andare avanti da solo su immigrazione e clima. È certo che la votazione sull’oleodotto sarà ripresentata e votata il prossimo anno, quando i repubblicani, sostenitori dell’iniziativa, entreranno in carica prendendo il controllo di Camera e Senato. Ha dichiarato Mitch McConnell, prossimo leader della maggioranza repubblicana al Senato: “La questione Keystone sarà una delle priorità nell’agenda del nuovo Congresso. Sono fiducioso che la misura sarà approvata e che saremo in grado di sottoporla alla firma del Presidente”. L’accelerazione dei repubblicani per un voto ancora con il `vecchio´ Congresso si spiega con la lotta all’ultimo voto in atto per l’assegnazione del seggio senatoriale in Louisiana, con il ballottaggio previsto il prossimo 6 dicembre tra la senatrice in carica Mary Landrieu, democratica. e Bill Cassidy per il Grand Old Party.

ADB