Caos in casa Rai, CdA vota ricorso contro governo

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Sede Rai (getty images)

Sta facendo molto discutere la decisione del CdA della Rai di votare a larga maggioranza a favore di un odg del consigliere Antonio Verro, che chiede di dar seguito al ricorso nei confronti del decreto Irpef del 24 aprile scorso che prevede, entro l’anno, il prelievo forzoso dalle casse della tv di Stato di 150 milioni. Sei i voti favorevoli, solo due i contrari, quelli di Luisa Todini e Antonio Pilati, mentre si è astenuta la presidente del CdA, Anna Maria Tarantola.

Subito dopo il voto, la Todini ha annunciato le proprie dimissioni, già peraltro previste anche in virtù del suo nuovo incarico di presidente di Poste Italiane. Gubitosi ha bollato invece la scelta del CdA come “un atto inopportuno” che arriva “nel giorno in cui Rai Way debutta in Borsa, con la soddisfazione espressa dai vertici del servizio pubblico, proprio grazie a quel decreto del governo”, mentre il consigliere Verro, “padre” dell’odg, ci ha tenuto a precisare: “Questo voto non ha alcun valore politico, come invece alcuni vogliono far credere. Alla fine, in trasparenza, hanno prevalso solo ed esclusivamente gli interessi dell’Azienda e di tutti i lavoratori del servizio pubblico”.

Attacca Gubitosi il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “I consiglieri che hanno votato la proposta Verro difendono il servizio pubblico, mentre è gravissimo l’atteggiamento del direttore generale che viene meno alla sua funzione e che forse dovrebbe prendere atto di essere stato messo clamorosamente in minoranza. Saltare all’ultimo momento sul carro del vincitore potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata e chi oggi fa il guardiano di Renzi potrebbe presto andare incontro a sonore sconfitte”.

Sostiene Gasparri: “È molto positivo che la proposta del consigliere Verro sia stata approvata per contrastare l’esproprio della Rai attuato da Renzi. I tagli previsti non arrecano nessun beneficio ai cittadini, non riducono il canone ma tolgono semplicemente 150 milioni che la gente ha pagato per destinarli alla Rai, non allo spreco pubblico”.

La posizione del Pd

Nel Partito Democratico, invece, il segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ha sottolineato: “La decisione dei consiglieri Rai di votare per un ricorso contro il governo, azionista di maggioranza Rai, è veramente sorprendente. A questo punto, visto il suo comportamento lineare, verrebbe da chiedere alla consigliera Luisa Todini di ripensarci e ritirare le dimissioni”.

Prosegue Anzaldi: “Si fatica a comprendere come alcuni consiglieri espressione della società civile possano schierarsi contro il Dl Irpef con cui il governo ha effettuato la più grande redistribuzione degli ultimi anni, 10 miliardi all’anno di riduzione delle tasse per i redditi medio-bassi. Appare ancor più senza precedenti la decisione di votare contro il decreto da parte del consigliere Rai nominato dal Mef, lo stesso Ministero che ha seguito direttamente le fasi tecniche del taglio da 150 milioni”.

Chiede invece “l’audizione di tutti i componenti del cda Rai, anche alla luce dello scontro sulla decisione di ricorrere contro il taglio di 150 milioni previsto dal decreto Irpef che ha portato alle dimissioni della consigliera Todini”, Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Rai, il quale sottolinea: “Stupisce che la decisione di dare avvio al ricorso avvenga proprio nel giorno del debutto della controllata Rai Way sul mercato telematico della Borsa italiana, un percorso di quotazione che, in base alle previsioni per un’azienda solida e di comprovata esperienza, porterà a ricavi ben superiori a 150 milioni”.

Proprio l’esordio in borsa di Raiway è da giudicare estremamente positivo: il titolo ha chiuso le contrattazioni in Borsa con un sontuoso +4,68% a 3,08 euro per azione.

 

GM