
“Un gesto macabro”, hanno commentato dagli uffici della Questura di Latina. “I colleghi magistrati del tribunale di Latina annunciano il decesso del giudice Lucia Aielli. Le esequie si terranno nel giorno 28”.
Un manifesto terribile, che ha spaventato le figlie del magistrato Lucia Aielli. L’annuncio funebre è stato trovato questa mattina, alle 8, a Latina nei pressi della scuola frequentata dalle figlie del magistrato pontino – nei pressi del centro cittadino -impegnato in importanti processi relativi alla criminalità organizzata attiva nel sud del Lazio.
Si tratta di cinque manifesti mortuari trovati vicino ad un liceo ed in altre zone limitrofe, che la polizia definisce “di natura artigianale”,immediatamente rimossi dalla Digos che sta effettuando le prime indagini sul caso con il supporto della Polizia scientifica. «Si procede a tutto campo – riferisce l’ufficio di gabinetto della questura – partendo dal gesto di uno sconsiderato a qualche cosa di più ampio”.
Il giudice Aielli, responsabile anche della sezione locale dell’associazione nazionale magistrati, ha già subito minacce in passato: ora si tratta di comprendere da dove possa essere partito questo gesto. Il giudice, tra gli altri, ha trattato la vicenda delle infiltrazioni mafiose al comune di Fondi, nel sud pontino, a seguito di una inchiesta del 2009 e che, a settembre 2014, ha conosciuto il pronunciamento della cassazione confermando, per i due fratelli ndranghetisti della famiglia Tripodo- ai vertici del sodalizio- la condanna a circa 20 anni complessivi con l’aggravante mafiosa.
MD