
Potrebbero essere cinquanta i francesi che hanno perso la vita combattendo per lo Stato Islamico in Siria. A sostenerlo è il primo ministro francese, Manuel Valls. “Sappiamo il loro nome. Almeno mille che hanno aderito al gruppo estremista in Siria” ha detto il ministro. “Purtroppo non siamo sorpresi di apprendere che alcuni francesi o residenti in Francia sono nel cuore di queste cellule e partecipano a questa barbarie”. Finora si era parlato di quaranta persone, ma l’ultimo conteggio del governo francese giunge a 49. Tutti morti lontano dalla Francia dove erano cresciuti dove hanno parenti e amici per combattere in una terra sconosciuta, contro l’Occidente, la Francia stessa “Questo rafforza la nostra determinazione contro il terrorismo” ha commentato Valls. Dall’Australia, nelle stesse ore, il presidente francese Francois Hollande rendeva reso noto che c’erano due francesi presenti nel video dell’uccisione di Peter Kassig, ripresi nella parte del filmato che mostra la decapitazione dei sodati siriani prigionieri. Secondo France 2, sarebbero Michael Dos Santos, 22 anni, originario di Champigny-sur-Marne, alle porte di Parigi, che avrebbe preso il nome di Abu Othman e Maxime Hauchard, anche lui 22enne, di Rouen: origine normanna, un’educazione cattolica alle spalle, Maxime si è convertito a 17 anni all’Islam. Gli inquirenti francesi hanno appreso di un primo viaggio nell’ottobre 2012 in Mauritania da cui ha fatto ritorno in Franca a maggio dello scorso anno. Nell’agosto di quest’anno un secondo viaggio, in Siria, via Istanbul il percorso tipico di chi vuole unirsi agli jihadisti dello Stato Islamico. Il governo Hollande ha reso noto che tra i 1.132 francesi coinvolti nella Jihad, il 23% non è cresciuto in ambienti musulmani. Numeri questi che, causa il proselitismo delle Stato Islamico, sono destinati ad essere aggiornati al rialzo, come quelli dei morti: in queste ore in un nuovo video dell’Isis francesi convertiti all’Islam incitano i connazionali a unirsi alla Jiahd e ad attaccare la Francia.
ADB