
“Il giorno dopo il Consiglio dei ministri, mi era bastato dare un’occhiata all’articolo della legge di Stabilità sul regime dei minimi, per capire che eravamo riusciti per primi nell’impresa di mettere la cifra record di 850 milioni di euro a disposizione delle piccole partite iva, ma al tempo stesso di aprire un caso invece che raccogliere applausi”, ad affermarlo – in una nota – il sottosegretario all’Economia e deputato di Scelta Civica, Enrico Zanetti, in seguito alle polemiche esplose immediatamente dopo la pubblicazione della bozza della legge di stabilità.
Era stato Giovanni Donzelli, componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, a denunciare per primo: “Altro che aiuti alle Partita IVA, Renzi cambiando il regime dei minimi triplica le tasse agli under trentacinque che si sono messi in proprio. Così rischia di uccidere i giovani che con folle coraggio hanno scelto di aprire una attività economica in tempo di crisi”.
Sul portale ‘Il Corsaro’ era poi apparsa una lettera aperta di Claudio Riccio, tra gli animatori di Act-Agire e candidato alle scorse europee con la lista Tsipras, al premier Renzi, nel quale il leader del movimento anti-Gelmini accusava tra l’altro: “Di fatto il nuovo regime delle partite IVA è una beffa vera per i freelance. È una scelta che stai facendo tu, caro Matteo. Tu che saresti ‘il nuovo che avanza’, colui che ha ‘capito tutto di come funziona la modernità’, che scuote ‘il sindacato, i cittadini, la politica, il parlamento invitando tutti ad adeguarsi ai nuovi tempi in cui viviamo’, che è ‘dalla parte dei giovani e di chi vive nel nuovo mondo del lavoro’. È questa la tua visione del futuro, così osannata dai tuoi esegeti?”.
Infine, conversando con i giornalisti a margine dello “Spazzatour 2014″, organizzato dal Movimento 5 Stelle a Napoli, il vicepresidente della Camera ed esponente di punta pentastellato, Luigi Di Maio, aveva denunciato come la legge di stabilità “abbandona ancora una volta le partite Iva, che abbiamo spremuto nel nostro Paese e alle quali abbiamo chiesto tutto”, annunciando emendamenti per difenderle.
Presa di posizione di Zanetti
Oggi, però, arriva la presa di posizione del sottosegretario Zanetti, secondo cui “la norma è troppo sbilanciata a favore di alcuni autonomi non dando niente e, anzi, addirittura danneggiando altri, come i freelance e i lavoratori della conoscenza in generale”. Per l’esponente di Scelta Civica, “alla Camera o al Senato, la norma non può non essere almeno in parte riequilibrata con la partecipazione attiva del governo”. Infine una battuta: “Peccato per il metodo, perché una maggiore condivisione a monte avrebbe evitato il sorgere di fibrillazioni a valle, in un contesto già bello complesso di suo”.
GM